Un americano a Serra che scoprì in California la pianta della Rocca di Francesco di Giorgio Martino

Robert Sabbatini, architetto-urbanista da San Francisco a Serra Sant'Abbondio

Robert Sabbatini, architetto-urbanista da San Francisco a Serra Sant’Abbondio

Serra Sant’Abbondio – Un americano dentro le mura, anzi un italo-americano a Serra Sant’Abbondio. Felice della sua doppia nazionalità conquistata dopo una pratica lunga dieci anni tra il consolato della California, l’anagrafe di Serra Sant’Abbondio, quella di Scheggia Pascelupo e la Farnesina.

«Ho dovuto perfino risalire alla terza generazione» racconta Robert Sabbatini, architetto-urbanista a San Francisco che per il momento vive una vacanza nella bella dimora di famiglia nel cuore del borgo medievale. In una di quelle case con tanto di porta del morto a due passi delle solcare che rendono il paese di Serra così speciale. Era di suo nonno Filodelfo e da lì che se ne andò per l’America, nel 1913 con la moglie Giacinta Berardi originaria di Isola Fossara per andare a lavorare nelle miniere di carbone della Pennsylvania.

Robert Sabbatini, architetto-urbanista da San Francisco a Serra Sant'Abbondio

«E’ lì che nacque il suo figlio Abrahamo, mio padre – procede Robert – poi mio nonno con la sua famiglia ritornò in Italia ma ripartì di nuovo nel 1929 per ritornare definitivamente nelle Marche negli anni 50. Mio padre però ci rimasi e dalla Pennsylvania si recò in California dove sono nato». Un dna italiano che Robert vive seguendo un italian way of life fatto di cucina mediterranea, di musica e di bel canto, di design e di moda ma che però lo lascia insoddisfatto.

«Sentivo – spiega – che non bastava ma che dovevo rendere onore a mio trisnonno Gianbattista Sabbatini, al mio bisnonno Giuliano, a nonno Filodelfo che tutti avevano vissuto a Serra Sant’Abbondio coltivando pezzi di terra e tagliando legna nelle cese sul monte Catria».

S’informa come acquisire la naturalizzazione italiana e ufficialmente inizia il suo percorso nel 2009 sostenuto dalla moglie Bonnie e aiutato in Italia dalle cugine Luciana e Lucia Sabbatini che vivono a Roma ma profondamente legate a Serra. Sono loro tuttora le proprietarie della casa di famiglia.

«Qui – spiega Robert – se confronto a San Francisco mi sembra che il tempo scorre più lento e mi sento circondato da una bellezza dove paesaggi e monumenti raccontano la Storia». Un fascino che lo intriga al punto che Roberti rimane affascinato dalla forma del paese e dall’ipotesi che Serra era una Rocca costruita su un progetto di Francesco di Giorgio Martino.

Per mestiere, indaga e rovista nelle carte di un’università californiana dove, per primo, trova la riproduzione della pianta del castello di Serra Sant’Abbondio e la prova che era stata disegnata dal grande architetto del Rinascimento. Oggi, Robert è inscritto all’albo degli italiani residenti all’estero e, per la prima volta, parteciperà al voto del 26 maggio.
Véronique Angeletti@civetta.tv

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