Manca una visione strategica eppure “E’ cambiato il mondo”: il manifesto degli ambientalisti per le Marche

"E' CAMBIATO IL MONDO". Arnaldo Piacenza per il CAI Marche, Mauro Furlani per PRO NATURA, Maurizio Sebastiani per ITALIA NOSTRA, Anna Maiorani per la LAV, Flavio Angelini della LUPUS IN FABULA, Riccardo Piacciafuoco per il FORUM PAESAGGIO MARCHE. Erano presenti anche gli avvocati Tommaso Rossi e Valentina Copparoni dell'omonimo studio legale e l'ex presidente del Parco del Conero Gilberto Stacchiotti.

“E’ CAMBIATO IL MONDO”. Arnaldo Piacenza per il CAI Marche, Mauro Furlani per PRO NATURA, Maurizio Sebastiani per ITALIA NOSTRA, Anna Maiorani per la LAV, Flavio Angelini della LUPUS IN FABULA, Riccardo Piacciafuoco per il FORUM PAESAGGIO MARCHE. Erano presenti anche gli avvocati Tommaso Rossi e Valentina Copparoni dell’omonimo studio legale e l’ex presidente del Parco del Conero Gilberto Stacchiotti.

Con un manifesto, le associazioni ambientaliste marchigiane affrontano la campagna elettorale. E affondano la gestione di questi ultimi cinque anni. Partono da quello che non si è fatto ed accusano la regione Marche di non aver avuto una visione strategica sull’ambiente e il paesaggio. In calce c’è la firma del Club Alpino Italiano, do Federazione Pro Natura, del Gruppo di Intervento Giuridico, di Italia Nostra, di Lega Anti Caccia, di Lega Anti Vivisezione, di Lipu, di Lupus in Fabula, di Salviamo il Paesaggio, di WWF Italia e aderisciono l’associazione Ente Zoofilo Ecologista, l’Associazione Luoghi Comuni e l’Associazione Gruppo Unitario per le Foreste Italiane.

Riassumerlo equivale a ridurre la portata del messaggio, ragione per cui Civetta.tv allega tutto il documento, ma da come è stato esposto si intuisce che purtroppo le associazioni non lanciano un appello filosofico per la difesa dell’ambiente ma partono da fatti e misfatti per costruire le loro richieste. Un giudizio complessivamente negativo che rivolgono a chi ha amministrato ma anche – salvo alcune eccezioni – all’opposizione legato al fatto che non c’è stata una visione strategica. Lo dimostra il fatto che non è stata approvata una legge sulla “tutela del paesaggio ed il governo sostenibile e partecipato del territorio” seppur firmata da quasi 9mila cittadini, che non sono stati rifinanziati dei progetti di Rete Natura 2000, di parchi, di riserve naturali e marine, che sono state imposte alla collettività delle scelte distruttive, che si è intervenuto in un modo pessimo sui fiumi. Infine sostengono che non esiste un programma stratetico sull’inquinamento, sul paesaggio come patrimonio culturale e una corretta gestione della fauna selvatica.

Pertanto chiedono che l’agenda politica affronti in via prioritaria i cambiamenti climatici.

Dicono basta ai piani casa, basta con lo sfruttamento delle risorse naturali e con le attività estrattive in zone sensibili, basta con nuove strade e con la speculazione edilizia, basta con gli investimenti nell’energia fossile, basta ad una gestione del territorio che non tenga conto dei cambiamenti in atto. Sì invece all’uso sostenibile delle risorse, al consumo zero del territorio, all’incentivazione delle energie rinnovabili (fuori delle aree tutelate e dai centri storici  e con un occhio al climat dove la distribuzione dei venti è incompatibile con i parchi eolici sugli alti crinali dell’Appennino) e chiedono l’attivazione dell’Osservatorio regionale per la biodiversità, istituito ma non funzionante.

Esigono il recupero delle comunità e delle aree terremotate nonché delle aree interne e dei borghi che deve essere basato sul ripristino delle condizioni di vivibilità oltre che sulla ricostruzione edilizia nei centri storici, terremotati e non, rispettosa dei valori storici e architettonici e delle norme antisismiche. Una migliore capacità di spendere bene i finanziamenti della comunità europea e nazionali con un accurato e diffuso intervento sulle fragilità idrogeologiche della nostra regione, nella manutenzione dei servizi e delle opere pubbliche già esistenti (scuole, acquedotti, ospedali, etc), nella applicazione delle misure anti sismiche e nella corretta gestione del territorio, così da non aggiungere ulteriori fragilità.

Un manifesto impegnativo all’insegna del ruolo delle associazioni ambientali che hanno per obiettivo quello della conservazione della natura, di tutelare l’ambiente e le forme di vita

protocolli che condizionano la politica globale sono stati resi possibili grazie all’intervento e alla pressione delle associazioni ambientaliste.

Le associazioni ambientaliste sono piccoli e grandi enti che si prefiggono come obiettivo principale quello della conservazione e del miglioramento della natura in ogni sua forma ma più di tutto sono quelli che cercano di convincere l’uomo a convivere con il resto del pianeta.

Véronique Angeletti@civetta.tv

Alleanza CS 07.20 (5)