Metti una firma: il “catalogo con gli sconti” costa però 3290 euro + Iva
|Sassoferrato – In omaggio, un campione di sapone bio, un bel catalogo e l’accesso a una serie di sconti: unico neo fa parte di un contratto con cui la famiglia s’impegna ad acquistare beni per un valore di 3290 euro più iva da pagare in 60 rate mensili.
La disavventura ha colpito ieri mattina una famiglia residente nel borgo medievale del Castello di Sassoferrato che già a mezzo giorno era alle Poste per fare una raccomandata di recesso.
«Metta una firma qui, mi ha detto il giovane uomo che si è presentato alla mia porta – racconta la madre di famiglia frastornata da quello che gli è successo – serve a convalidare la consegna del catalogo ed ottenere gli sconti». L’inizio parte da una telefonata. «Sono stata contattata ieri (l’altro ieri per chi legge) da un call center. Una donna mi ha spiegato che vendevano detersivi biologici, naturali, da provare senza impegno. Oggi (ieri) un delegato della ditta si è presentato. Non l’ho fatto entrare ma mi ha lasciato un campione di sapone in prova e un catalogo con dei prodotti scontati perché, diceva, la sua ditta lavora senza intermediari».
Il catalogo è corposo e propone di tutto: mobili, cristalli, pentole, porcellane, materassi, elettrodomestici con marchi notissimi e ovviamente detersivi.
«La firma, sosteneva, è solo per confermare che mi sono stati consegnati sia il catalogo sia il campione-omaggio». Il foglio tuttavia è un vero e proprio contratto con un vincolo di acquisto e la signora se ne accorge solo quando l’incaricato se ne va via. Gratis, ha ottenuto un codice personale, non cedibile, valido 60 mesi, che le consente di avere sconti dal 20 al 50 %, una brochure e del detersivo per 5 lavaggi in lavatrice ma si è anche impegnata a pagare 3290 euro più iva in cinque anni, acquisti da programmare con un “agente di zona” che passerà per attivare il codice e pianificare l’operazione. I costi della consegna (89 euro) esclusi.
Il contratto ha per fortuna una clausole di recesso che la famiglia ha subito attivato inviando la comunicazione con tanto di raccomandata con avviso di ritorno entro 14 giorni e ha spedito a spese sue il catalogo. «Non riesco a capire come mi sono lasciata convincere» ribadisce la donna che purtroppo è solo una delle tante persone cadute nell’operazione “catalogo” che ha coinvolto finora in tutt’Italia migliaia di famiglie e di cui si occupano le associazioni a difesa dei consumatori.
Véronique Angeletti@civetta.tv
Un commento
Un “passaggio” dalla caserma dei carabinieri, oltre alla raccomandata di recesso? Perchè per uno che si accorge del trucco, sai quanti invece rimangono incastrati a vita!