Artemio Loretelli

DSCN6204Pergola – Scoprirsi scultore dopo i 40 anni. E’ quanto è successo all’artista pergolese  Artemio  Loretelli  che dopo la scuola di architettura a Venezia e tante esperienze come fotografo, pittore, designer e grafico ha visto scoccare la scintilla e iniziato una intensa attività di scultore.  La prima notorietà è arrivata nel 2000 grazie alla pubblicazione di alcune opere nel calendario della Banca di Credito Cooperativo di Pergola e l’allestimento della prima mostra nello stesso anno. Poi un successo crescente di pubblico e di critica, fino all’inserimento nel catalogo Mondadori degli scultori italiani insieme a nomi come Manzù, Pomodoro, Fazzini.

All’inizio Loretelli lavorava solo la pietra, poi è passato ad altri materiali, come il legno, la terracotta e il bronzo. La prima scultura in bronzo realizzata dallo scultore  ritrae il sacerdote pergolese don Giovanni Carboni ed è custodita nel museo di Pergola, dove sono in mostra le monete della zecca di Pergola (1796-1799), collezionate dal sacerdote e poi donate al Comune. Nella cattedrale di Pergola è invece custodito il busto del cardinale pergolese  Francesco Roberti.  Altri lavori sono i bronzetti che rappresentano figure femminili  con il volto coperto in miniatura, piccoli capolavori realizzati, come dice Artemio, togliendo il superfluo che c’è intorno alla figura contenuta nel bronzo.

Attualmente Loretelli è impegnato nella  “sfida” al Corradini, scultore del Settecento veneziano, celebre per le sue donne velate. Infatti sta progettando la velatura delle figure femminili,  un lavoro  difficile ed impegnativo da realizzare nella scultura.

Giuseppe Milito@riproduzione riservata

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