Dieci scuse per visitare la Salvi !

DSC_5284Sassoferrato – Chi di voi non è mai andato a visitare la Rassegna Salvi? Dai, non serve a niente nascondervi! Lo sappiamo. Vi assicuro che non siete i soli.  Si sa che tutti ne parlano, tutti se ne vantano, ma sono in pochi veramente ad approfittarne. Eppure, per il misero costo del biglietto di pochissimi euro, la Rassegna spalanca le porte di un mondo. Un mondo informale e spensierato che lascia ad ognuno la libertà d’ interpretarlo. Addirittura c’è chi, afferma: “Anch’io, quello, lo avrei potuto fare!”.

DSC_5159Fare? Forse. Pensare? Di sicuro no. Perché l’arte non è solo tecnica, è idea, è interpretare la realtà, è voler comunicare la propria visione delle cose, della natura, dell’uomo, dei sentimenti e delle emozioni. Da oggi, avete pertanto circa 20 giorni per trovare un paio d’ore per visitare la Salvi e se volete una ragione, eccone dieci. Dieci scuse per poter dire a tutti: “Quest’anno mi tocca visitare la Salvi!”.

civetta,.tvUno perché … non è un caso se dalla Rassegna Salvi è nata la Galleria regionale d’Arte Contemporanea. L’ evento lungo 65 anni ha fatto, con i suoi premi acquisto, di Sassoferrato il Comune con la collezione pubblica d’opere d’arte contemporanea più ricco d’Italia. Ognuno di noi è dunque un po’ un mecenate.

civetta,.tvDue perché … la Rassegna esplora ogni anno una tematica. L’edizione del 2015 sviluppa quella dell’ “Artificio: tra figurazione e astrazione”. E dunque i suoi curatori hanno costruito un filo tra il figurativo di Gian Battista Salvi, detto il Sassoferrato, che dipinge visi di Madonna tuttora nel cuore della gente, e l’arte di oggi dove ancora esiste il figurativo. Ci sono nella chiesa di San Giuseppe le tele di Giovanni Gasparro, un ventinovenne che ha realizzato un ciclo pittorico – assolutamente da vedere – per la chiesa universitaria dell’Aquila terremotata trovando modo di illustrare episodi della Bibbia con nuove idee esposte in Castello.

civetta,.tvTre perché … la marchigianità nell’Arte non ha niente di provinciale. Anzi nell’Arte contemporanea, la marchigianità occupa le vette. Questa marchigianità, i curatori della Salvi 2015 sono riusciti a farla uscire da collezioni private e hanno creato un dialogo tra le loro opere sul realismo e la natura morte nel novecento. E dunque è l’occasione giusta per vedere opere che di solito rimangono nascoste e vedere firme di tutto rispetto come Bartolini, Licini, Ciarrocchi, Giacomelli, Monachesi, Caffè, Castellani, Pende, Cascella, Fuini, Gentili, Severini, Schifano ed ancora Morandi, Guttuso, Morlotti, Cavalli, Piergiovanni e Ferroni.

civetta,.tvQuattro perché … a Palazzo Scalzi, c’è un “omaggio a Nino Ricci”, tra l’altro vincitore del premio Salvi nel 1984. E’ un artista maceratese che nella sua Macerata  con i suoi oli, pastelli, incisioni, rilievi e libri ha scoperto un ritmo energico e geometrico tutto da vedere.

Cicivetta,.tvnque perché … la Rassegna è nata come premio e dunque accoglie al Palazzo della ex-Pretura ben 18 artisti che sono decisi a conquistare l’ambito riconoscimento. L’anno scorso è stato vinto da una sassoferratese, Simona Barbaresi, quest’anno è giusto vedere chi concorre e giocare ad indovinare chi arricchirà la galleria creata proprio per la nostra comunità.

civetta,.tvSei perché … andare alla Rassegna è anche l’occasione di vivere spazi che se non ci fossero mostre rimarrebbero chiusi. Come il bellissimo Palazzo Scalzi, il contenitore “Palazzo della ex-Pretura” e la Chiesa di San Giuseppe nella piazza del municipio. È la Rassegna a darci anche occasione di una passeggiata tra Borgo e Castello.

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Sette perché … per chi ama i libri, quest’anno la Salvi ha riservato una sorpresa. Il catalogo è ancora più curato del solito ed ha anche un codice speciale che lo fa rientrare nei cataloghi d’arte.

Otto pcivetta,.tverché … la Salvi non è un prodotto del Comune di Sassoferrato. Ma un prodotto curato, vezzeggiato, perfezionato da un team speciale tutto sassoferratese. Pochi nomi ma che rappresentano quel lato umano che fa della rassegna un evento che lascia un segno nella mente e nel cuore di tanti artisti. C’è Tonino Luzi, alle relazioni con artisti e curatori, c’è Vincenza, c’è Cleto, il tecnico, c’è Serena Moretti che cura tutta la grafica e l’immagine coordinata interna ed esterna alla mostra e Vincenzo Branchini che ne cura l’allestimento ed anche il prof. Galliano Crinella, che rappresenta è vero l’università di Urbino ma prima di tutto è anche lui sentinate.

civetta,.tvNove perché … andare alla Salvi è anche riconoscere che quei dieci sassoferratesi che hanno fondato il premio nel 1951 avevano una visione lungimirante e che mentre l’Italia si consacrava al suo lato produttivo e materiale, loro avevano pensato anche al bello.

civetta,.tvDieci perché … visitare la Salvi è fare un plauso a padre Stefano Troiani che ha curato la manifestazione per più di trenta anni e saputo ogni anno rinnovarla. Perché è merito suo se oggi vantiamo di avere la seconda manifestazione più longeva d’Italia dopo la biennale di Venezia. Ed è per onorare il suo lavoro, che è giusto trovare il tempo per visitare la Rassegna.

La redazione di Civetta.tv

Ps: I bambini sono pure benvenuti…

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