Il rilancio dell’edilizia con una PA più veloce e norme più versatili

Smargiassi costruzioniFabriano – Il focus sulla crisi del settore edile pilotato dalle amministrazioni di Fabriano e Gualdo Tadino (Articolo qui) riscuote ovviamente consenso nell’economia del mattone. Dopo tutto il quando tira il mattone, va bene anche tutto il resto non è solo un detto popolare ma una consolidata regola dell’economia.

Politiche di rilancio del settore dell’edilizia sono più che benvenute – commenta l’architetto Simone Smargiassi, direttore e responsabile commerciale della Smargiassi Costruzioni di Fabriano. L’azienda fondata da Luigi Smargiassi oltre sessanta anni fa, che ha fatto la storia edilizia di Fabriano, oggi fa capo ad un gruppo d’imprese (Smargiassi Costruzioni srl, Ferruccio Smargiassi & C. e Altrah spa) attive in vari settori, dall’edilizia residenziale alle ristrutturazioni di edifici civili ed industriali.

Per chi lavora nel settore e ne conosce tutte le problematiche, sappiamo che sono tre i settori dove si dovrebbe intervenire. Il primo riguarda la pubblica amministrazione, settore dove è assolutamente necessario velocizzare i tempi delle pratiche. Il secondo attiene alle norme urbanistiche, settore in cui si sente l’assoluta necessità di maggiore versatilità nell’interpretazione delle norme urbanistiche e dunque più elasticità. Nel caso di Fabriano obbediamo ad un piano regolatore generale su cui vige una logica risalente agli anni 70 che mirava ad arginare la speculazione. Oggi il problema nei nostri comprensori non è il consumo del territorio, ma ottenere che le norme tecniche su un immobile siano più flessibili affinché le strutture si adattino ai bisogni del  proprietario. Infine la terza macro area d’intervento riguarda le banche, poco propense a soddisfare le richieste di prestiti e di mutui, che devono assolutamente prendere in considerazione il fatto che il contratto di lavoro è in piena mutazione e non è più quello a tempo indeterminato”.

Sulle politiche di rilancio della riqualificazione edilizia ed energetica degli edifici e delle strutture pubbliche e private proposte dai due sindaci, Simone Smargiassi precisa: “I nostri centri storici sono luoghi dove non è facile intervenire e pongono una serie di problematiche che necessitano di investimenti importanti che non sempre i proprietari sono disposti a fare considerando la perdita di valore degli immobili. Inoltre – precisa – abbiamo problemi di norme tecniche che non evolvono con il mercato e con la trasformazione dei quartieri e, dunque, non intercettano cambiamenti e novità nel campo delle tecnologie acustiche o d’illuminazione richieste dai proprietari”.

Insomma nei compiti, il settore edile chiede ai palazzi comunali più velocità e più versatilità e al mondo del credito di adattarsi alle nuove realtà contrattuali che stanno regolando il mondo del lavoro. Ma non solo. “C’è anche un freno a mano culturale che limita l’uso di nuove tecnologie  che consentirebbe di ridare un valore sicuro ai beni immobili” aggiungono Barbara e Federica Farinelli della Domus srl di Fabriano, società specializzata nel recupero strutturale di opere murarie e in legno.

Véronique Angeletti @riproduzione riservata

Per approfondire … 

Barbara e Federica Farinelli della Domus srl: ci vogliono anche le nuove tecnologie

Marco Carnevali della Carnevali Costruzioni. “Imu e buona volontà delle amministrazioni locali”

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