“L’Arte senza barriere” in scena a Fabriano

Presentazione del libro di Giuseppe Salerno “L’arte senza barriere

Fabriano – Un viaggio nel tempo e nella cultura visiva si è svolto lo scorso sabato 12 marzo presso la Biblioteca Multimediale di Fabriano, un viaggio indietro di trent’anni alla scoperta di una corrente artistica che si pone alla base dell’attuale ricerca estetica pur non avendo avuto seguito a causa del vorticoso progresso delle tecnologie della comunicazione: l’Arte Telematica, spiegata dalle parole di Giuseppe Salerno, curatore attivo a Fabriano nella cerchia dell’Associazione InArte, e dello storico d’arte, noto da noi come preside del Liceo Classico Stelluti, Francesco Maria Orsolini.
L’occasione, proposta dal Rotary Club di Fabriano, è stata la presentazione del libro dello stesso Salerno “L’arte senza barriere”, sulla storia del gruppo Tempo Reale, sodalizio artistico che ha indagato tra il 1986 e il 1990 le potenzialità estetiche dei mezzi di telecomunicazione dell’epoca, a partire dal fax e dai primi utilizzi della fibra ottica. Con la proiezione dell’omonimo filmato originale dell’epoca e con il ricordo di momenti fondamentali dell’esperienza telematica (le mostre alla Galleria Alzaia di Milano, la cablatura del borgo di Calcata, utilizzato come cittadella artistica sperimentale, la presenza della firma capofila Giovanna Colacevich alla Biennale di Venezia e in collaborazioni con la Rai) si è fatto luce su un periodo ormai “travolto” dall’ipermodernità. Risvolti interessanti sono emersi dal racconto che Orsolini ha consegnato al pubblico a proposito delle diverse edizioni del Festival dell’Arte Elettronica di Camerino, di cui egli stesso è stato direttore dopo Alfredo Bini e Vittorio Fagone, tenutosi per diverse edizioni a partite dal 1983: nella piccola città universitaria sono transitati artisti fondamentali della videoarte che hanno anticipato aspetti fondamentali dell’arte digitale moderna, come Marie-Jo Lafontaine, Studio Azzurro, Bruce Naumann, Bill Viola, Mario Sasso. Pur con questa importante digressione, non si è riuscito comunque a salvare ciò che sappiamo dell’Arte Telematica da una patina di obsolescenza piuttosto marcata, per essere una corrente relativa soltanto all’ultimo ventennio del secolo.
La pubblicazione di Salerno è comunque significativa a livello storico e filologico come testimonianza di un periodo creativo che ha destato all’epoca una notevole interesse.

Valeria Carnevali@riproduzione riservata

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