Referti, farmaci e prenotazioni: le Poste renderanno la sanità più vicina

poste 1Frontone –  L’idea che sia stata siglata l’altro ieri tra la giunta delle Marche e Poste Italiane una convenzione per servizi che renderanno la sanità più vicina piace ai sindaci dell’entroterra montano però con qualche riserve.  Giudicano vincente il sfruttare la capillarità dei servizi postali per la consegna di referti medici e diagnostici oppure di farmaci o ausili sanitari, per le campagne di invito a screening; come vedono positive le applicazioni per il pagamento dei ticket sanitari, la prenotazione delle visite, la digitalizzazione delle cartelle cliniche. Per il sindaco di Cantiano, Alessandro Piccini “l’idea della rimodulazione funzionale di alcuni servizi, garantendone la sussistenza anche in territori marginali ed aumentandone la fruibilità da parte degli utente è ottima”. Anche perché – fa notare il sindaco di Frontone, Francesco Passetti, presidente dell’UM Catria Nerone, l’iniziativa va nella stessa direzione della strategia delle aree interne che vede farmacie e poste luoghi  di erogazione di servizi sanitari”. Il neo però lo evidenzia il sindaco di SSAbbondio, Ludovico Caverni, “purché ci sia una concertazione sulla rete dei sportelli postali”. Reduce di una battaglia con poste italiane è in attesa di una poste 2sentenza definitiva ed è solo merito del Tar se le poste di Serra sono ancora aperte.  Quanto ad usare le infrastrutture logistiche e il personale delle poste  per la spedizione, l’archiviazione, la dematerializzazione e la conservazione dei documenti, tutte e tre ci vedono un passaporto verso la banda ultralarga.

Comunque l’idea di una farmacia che sia un front desk operativo che rende la sanità vicina è già  realtà. Federfarma, che rappresenta le oltre 16.000 farmacie private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale  ha attivato uno specifico call center per rispondere ai bisogni di farmaci di malati in difficoltà. Un servizio che una farmacia di Sassoferrato cerca di sviluppare per compensare i problemi oggettivi di alcuni malati e anziani che, sprovvisti di mezzo autonomo, vivono in frazioni dove non passano mezzi pubblici. Una mossa molto locale che però anticipa una rivoluzione repentina dove il farmacista è 3.0 e sarà un tassello basilare per la politica sanitaria territoriale che la regione Marche ci ha imposto. Articolo qui

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

Per approfondire…

Intanto la Giunta regionale approvando la convenzione con Poste italiane persegue l’obiettivo di giungere alla piena digitalizzazione e semplificazione dei rapporti tra cittadini, imprese e amministrazione pubblica.

L’atto pone particolare attenzione alle aree interne e montane, prevede il coinvolgimento della rete degli uffici postali.

Particolari i riflessi sul settore sanitario, con la possibilità di sfruttare la capillarità dei servizi postali, ad esempio per la consegna di referti medici e diagnostici (“sanità vicina”) oppure di farmaci o ausili sanitari, per le campagne di invito a screening o informative. Ulteriori applicazioni sono previste nel pagamento dei tributi, dei ticket sanitari, nella prenotazione delle visite, nella digitalizzazione delle cartelle cliniche, nell’invio di pratiche allo sportello unico per le attività produttive.

La convenzione riguarda anche facilitazioni di accesso al credito, con la possibilità da parte di Poste italiane di operare a favore delle imprese e degli operatori del terzo settore per facilitare l’incasso dei crediti sanitari. Inoltre la convenzione prevede il possibile ricorso alle infrastrutture logistiche e al personale di Poste italiane a supporto della Regione e delle aziende sanitarie, nei servizi di spedizione, archiviazione, dematerializzazione e conservazione dei documenti, fino alla logistica sanitaria ed economale.

La Regione – spiega l’assessore Fabrizio Cesetti – ha come obiettivo l’avvio e il potenziamento sull’intero territorio regionale di progetti innovativi a servizio della popolazione. Il fine è moltiplicare i punti di contatto con i cittadini, secondo un modello di prossimità, per cui sono gli uffici pubblici che, nel limite del possibile, vanno verso i cittadini e non viceversa. Per conseguire questi obiettivi sono necessari accordi anche con soggetti esterni, come quello con Poste italiane, in modo da garantire un complesso di servizi diretti a migliorare le condizioni di vita, a cominciare dai cittadini di aree geograficamente svantaggiate“.

La convenzione, di durata biennale rinnovabile, prevede un gruppo di lavoro paritetico Regione – Poste per la sua attuazione.

Comunicato Stampa Giunta regione Marche

Fabio Belfiori

Il documento…

La convenzione Regione Marche e Poste

 

 

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