Una task force per rafforzare i diritti al rimborso

Banca Etruria Sportello di Serra Sant'AbbondioNessun comprensorio è stato risparmiato dal crac di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti, CariFerrara. Nel nostro entroterra montano però alcuni paesi vantano purtroppo percentuali alte di risparmiatori danneggiati. Caso dei paesi dove i servizi erano garantiti da un unico sportello bancario appartenente ad uno dei quattro istituti di credito coinvolti. Quanti siano stati danneggiati, non si sa. Sono solo voci. A Sigillo, sarebbero andati in fumo circa Banca Etruria sportello di Serra Sant'Abbondio2,5 milioni di euro e a SS Abbondio e Frontone, c’è chi avrebbe perso risparmi molto consistenti. Ragione per cui il sindaco Ludovico Caverni e Francesco Passetti, poche settimane fa, avevano indetto un’assemblea pubblica alla quale era venuto di persona spiegare il lavoro del Codacons a difesa dei risparmiatori, l’avvocato Bruno Barbieri, il presidente regionale del Codacons dell’Emilia Romagna.  Articolo sull’azione nei due comuni marchigiani

Dopo mesi di voci e di rassicurazioni ma soprattutto trattative a non finire con Bruxelles, il governo Renzi ha dato il via libera allo strumento che consentirà ad alcuni di rientrare in possesso di parte dei loro risparmi.

Si tratta di un rimborso forfettario fino all’80% dell’investimento e a determinate condizioni: l’acquisto deve essere stato fatto entro il 12 giugno 2014 (data di pubblicazione della direttiva sulla condivisione degli oneri nei fallimenti bancari); per chi ha un reddito lordo inferiore a 35.00 euro od un patrimonio mobiliare di valore inferiore a 100mila (titoli, azioni, bot…) se il reddito lordo supera i 35.000.

Poi, se non si ha diritto ai rimborsi automatici allora si va verso l’arbitrato affidato all’Anac di Raffaele Cantone dell’Autorità Nazionale Anticorruzione non ancora operativo. Mancano ancora due provvedimenti.

Il diritto ai rimborsi riguarda un po’ più della metà dei 10.559 obbligazionisti coinvolti dall’azzeramento di 329 milioni di titoli. Rimangono fuori i 10.000 azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate che quindi avevano acquistato dei titoli che davano un rendimento decisamente superiore rispetto al conto corrente. “Perché erano a conoscenza – sostiene il governo – dei rischi“.

Intanto le associazioni dei consumatori si ribellano. Il decreto è un’eccezione. A quanto pare gli italiani devono prendere consapevolezza che un risparmio è un investimento finanziario e non può essere difeso fino in fondo” – ha dichiarato Ignazio Visco, il governatore di Bankitalia. Inoltre, le associazioni  contestano il fatto che chi ha acquistato obbligazioni subordinate sia considerato “speculatore“.

Il decreto varato dal Consiglio dei Ministri che dispone i rimborsi in favore dei risparmiatori coinvolti nel salvataggio delle 4 banche è del tutto irricevibile – ha dichiarato il Codacons. L’associazione impugnerà il decreto al Tar del Lazio per ottenerne l’annullamento dinanzi alla Corte CostituzionaleI criteri fissati dal Governo sono a vanvera, senza senso e del tutto illogici – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Tutti i risparmiatori sono stati danneggiati allo stesso modo, ma senza alcuna valida motivazione gli indennizzi saranno parziali e pari all’80% del valore delle obbligazioni, e verranno disposti solo in favore di soggetti con reddito basso e patrimonio immobiliare sotto i 100mila euro, lasciando ingiustamente fuori tutti gli altri e creando inaccettabili discriminazioni. Con questo decreto i risparmiatori sono stati danneggiati per la seconda volta, e per questo invitiamo tutti gli obbligazionisti a non accettare le condizioni assurde imposte dal premier Renzi – prosegue -. Il decreto presenta infatti evidenti profili di incostituzionalità, tali da portare il Codacons ad impugnare le misure annunciate oggi al Tar del Lazio, al fine di ottenerne l’annullamento dinanzi alla Corte Costituzionale”. Ed incalza: “I risparmiatori si sentono presi in giro e umiliati dai criteri fissati dal Governo sui rimborsiPer tale motivo daremo vita non solo a mobilitazioni di protesta sul territorio,  ma ad una vera e propria battaglia legale contro il decreto sulla banche. Il nostro ufficio legale sta già lavorando per impugnare il provvedimento al Tar e portarlo in Corte Costituzionale, e invitiamo tutti gli obbligazionisti che intendano tutelare la propria posizione a prendere contatti con la nostra associazione per far cadere sul Governo una valanga di ricorsi”.

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

 

 

 

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