Vittorio Merloni, il made in Marche nel Mondo

Vittorio Merloni

In tanti hanno scritto in questi giorni su Vittorio Merloni. Soprattutto giornalisti. Civetta.tv invece ha interpellato Galliano Crinella che ha accettato di ricordarlo. Perché è il direttore e membro della Giuria del Premio Nazionale Gentile da Fabriano, il premio fondato dal Senatore Prof. Carlo Bo, che alla sua sesta edizione premiò Vittorio Merloni nel 2002; ma anche perché è professore di Filosofia teoretica e docente di Estetica presso le Facoltà di Scienze della Formazione e di Lettere e filosofia dell’Università di Urbino “Carlo Bo”, il dipartimento delle Scienze dell’Uomo e per formazione riesce a cogliere il perché Vittorio Merloni oltre ad essere artefice della storia dell’Italia è tuttora nel cuore della sua gente.

 

“Se dovessimo dare, con la fragilità delle nostre parole, una definizione della straordinaria vicenda industriale che ha visto come protagonista Vittorio Merloni in anni non molto lontani, ma certamente assai diversi dall’oggi, direi – scrive il professore Galliano Crinella – che questa è sicuramente da connettere con alcuni elementi che lo stesso Romano Prodi, amico di lunga data, non ha tralasciato di sottolineare nel suo ricordo, domenica scorsa, sul “Sole 24 Ore”: Innovazione continua, coraggio, ottimismo dell’intelligenza e della volontà. Ne aggiungerei qualche altro. Innanzitutto, una visione dell’impresa non autoreferenziale ed individualistica, elemento che ha segnato gran parte dell’imprenditoria regionale; un rapporto di lealtà e di fiducia verso tutti i collaboratori; l’apertura ai giovani che si erano formati nelle Università e in mondi esterni e che egli portò in azienda assegnando loro ruoli di primo piano, mi riferisco, tra gli altri a Francesco Caio, Andrea Guerra, Marco Milani.

Sono trascorsi alcuni anni da quando Vittorio Merloni era riuscito a portare le Marche in Europa e nel Mondo, ma ancora oggi il mondo imprenditoriale e politico, ai suoi massimi livelli nazionali, gli ha riservato una partecipazione vera, intensa, testimonianze di profonda stima e di affetto. Credo che questo sia, in primis, il riconoscimento dei suoi innumerevoli meriti nell’aver dato vita ad un modello di impresa che ha contribuito fortemente a far crescere l’economia e l’industria italiana.

Giovanni Agnelli aveva apprezzato a tal punto il valore del progetto merloniano, della “multinazionale tascabile”, così la chiamavamo, che lo volle nel 1980 alla guida di Confindustria e, successivamente, l’Ariston divenne poi, nel 1990 e per un decennio lo sponsor della creatura sportiva di Agnelli, la Juventus calcio, che in quel periodo conseguì grandi risultati agonistici in campo nazionale e internazionale. Vittorio Merloni si muoveva con grande energia nel contesto europeo ed extra-europeo, ma il cuore dell’azienda, la Merloni Elettrodomestici, ed anche il suo stesso cuore – lo ripeteva spesso – battevano ed erano sempre rimasti a Fabriano, fedele alle consegne del padre Aristide, il fondatore dell’Ariston, prematuramente scomparso nel 1970, che aveva lasciato un posto sicuro a Pinerolo, in Piemonte, per tornare nella sua terra e tra la sua gente con l’obiettivo di dare lavoro e ricchezza ad un territorio che le previsioni economiche consegnavano alla pastorizia e al sottosviluppo.

Merloni e Biagi Intervenendo nell’ottobre 2014 al Premio nazionale Gentile da Fabriano, a lui assegnato nella Sezione “Economia, impresa e società”, Francesco Caio, già consulente del Governo inglese e del Governo italiano ed oggi Amministratore delegato e Direttore Generale del Gruppo “Poste Italiane” Spa,  ringraziò Vittorio Merloni per la fiducia che allora, negli anni 1997 – 2000, gli accordò, chiamandolo al management della “Merloni Elettrodomestici” e facendogli fare “una straordinaria esperienza di lavoro a Fabriano”. Caio ha ricordato anche, nell’occasione, la frase con cui Merloni lo accolse in azienda: “Caio, noi le consegniamo una Ferrari. Sta a lei ora vincere i Gran Premi di Formula 1”.

Mi piace ricordare anche di aver partecipato attivamente a due momenti della presenza pubblica di Vittorio Merloni nella sua città: nell’aprile 1997, vent’anni fa, egli fece una lucida relazione ad un Convegno promosso dal Centro Studi don Giuseppe Riganelli, di cui ero segretario generale, sul tema: “Economia, sviluppo, occupazione. L’Italia e le Marche di fronte alla sfida per l’Europa nel tempo della globalizzazione dei mercati”. Cinque anni più tardi, poi, conferimmo a lui il Premio nazionale Gentile da Fabriano, fondato dal Sen. Carlo Bo, ed insieme a lui, nella VI edizione, il 19 ottobre 2002, venivano premiati, oltre alla benemerita associazione osimana “La Lega del Filo d’Oro”, anche Enzo Biagi, grande giornalista, e Giuseppe Uncini, grande artista fabrianese. Il Premio fu conferito a Vittorio Merloni con questa motivazione:

“Vittorio Merloni, fondatore e presidente della “Merloni Elettrodomestici”, è tra i maggiori industriali italiani ed europei. La “Merloni Elettrodomestici”, terza società europea nel settore con rilevanti partecipazioni nel campo della finanza e dell’energia, è quotata, dal 1987, alla Borsa di Milano, occupa ventimila dipendenti ed ha sedici stabilimenti in Europa che producono dodici milioni di elettrodomestici all’anno, commercializzati in tutto il mondo con i marchi “Ariston”, “Indesit”, “Scholtès”.

È stato presidente di Confindustria (1980-1984), in anni in cui ha contribuito allo sviluppo dell’università “Luiss” e al rilancio del quotidiano economico “il Sole 24 Ore”. È presidente di Assonime, l’Associazione delle Società italiane per Azioni, membro di importanti gruppi finanziari ed industriali italiani ed internazionali, oltre che del programma Partner dell’Università Bocconi e del Nucleo di valutazione del Politecnico di Milano. Quest’ultimo, nel 2001, gli ha conferito la laurea ad honorem in Ingegneria gestionale. Nel 2002 ha ricevuto il Premio “Tarantelli” per la migliore idea economica del 2001. Erede, con i fratelli Antonio, Ester e Francesco, di una innovativa idea di impresa che ha segnato positivamente lo sviluppo economico italiano della seconda metà del Novecento, ha saputo imporre le sue aziende nel mercato globale, conservandone lo spirito originario.

La collaborazione della “Merloni Elettrodomestici” con prestigiose Scuole e Università, in primo luogo per lo sviluppo delle tecnologie legate alla domotica, le iniziative della “Fondazione Aristide Merloni”, in molti e qualificati interventi realizzati in vari paesi europei, segnalati dall’Osservatorio sulla responsabilità sociale delle aziende, la promozione e sponsorizzazione di molteplici manifestazioni culturali, costituiscono le ulteriori motivazioni in forza delle quali la Giuria ha assegnato il Premio, nella Sezione “Impresa e cultura nelle Marche”, al Dottor Vittorio Merloni”.

Galliano Crinella

 

Categorie correlate: