Dal 23 settembre e fino al 6 novembre prossimo il Museo della Carta e della Filigrana ospita la mostra personale “Drawing with the pour” dell’artista inglese David Firmstone MBE PVPRWS, quale vincitore del terzo premio del “Fabriano International Watercolour Biennial 2014”.
La mostra è stata inaugurata alla presenza di un pubblico foltissimo, parte del quale (circa 60 persone) costituito da familiari e amici dell’artista, giunti appositamente dall’Inghilterra e da diverse regioni italiane dove hanno portato la loro residenza.

È stato l’Assessore Mario Paglialunga a portare i saluti dell’Amministrazione comunale di Fabriano al noto pittore inglese, già vice presidente della Royal Watercolour Society nonché vincitore dei prestigiosissimi premi acquarellistici tra cui il Turner Prize nel 2013 e il Sunday Times Watercolour Prize nel 2010.

Il titolo della mostra, “Drawing with the pour” ovvero “dipingere versando” il colore sulla carta, propone con 25 opere di grande formato la tematica preferita da David Firmstone ovvero il paesaggio, in molti casi paesaggi italiani e del sud delle Marche.

«Tutto il mio lavoro – ha detto Firmstone – si interessa al mare (visto che vivo nell’Isola di Wight, in riva al mare) e, più in generale, al paesaggio.
Mi hanno definito “un romantico Surrealista” e come tale sono affascinato da come questi soggetti siano stati ripresi dai grandi pittori del passato ma anche dalle tracce che gli esseri umani, con la loro fatica quotidiana, lasciano sul terreno.
Io lavoro su grandi formati, ad acquarello, olio e tempera: la tradizione è il mio punto riferimento, la modernità quello da cui prendo il volo… La tecnica è fondamentale nella mia estetica: sono costantemente alla ricerca di nuovi modi per realizzare i miei dipinti e molti sono il risultato di come il colore viene versato e di come scorre lungo la superficie quando la carta viene girata e inclinata. Così è stato naturale scegliere per questa mostra il titolo “Drawing with the pour” perché dipingo versando, perché mi piace l’illusione di movimento che l’acqua o la trementina lasciano sulla carta in questa maniera. Sono naturalmente interessato alla rappresentazione del soggetto che ho scelto ma non in termini fotografici e immergo il dipinto nell’ acqua, ci getto del colore sopra, lo sciupo, quindi riprendo a lottare da capo con quello che sto realizzando.
Il problema è che, così facendo – ha concluso David Firmstone – non riesco mai a ricordare come ho realizzato l’opera precedente e così, ogni volta, devo ricominciare da capo a trovare un modo per dipingere quello che ho in mente.»