Non solo mostre e fiere ma ridurre le aree edificabili per favorire le tartufaie

pierotti-andreaAcqualagna – Il comune ha approvato la variante al PRG (Piano regolatore generale) per ridurre le aree edificabili a vantaggio delle aree agricole destinate a tartufaie. Obiettivo: azzerare il consumo di suolo, favorire la destinazione e la tutela agricola dei terreni, incentivare la coltura del tartufo e la nascita di nuove tartufaie. Quindi, meno cemento e, non soltanto più verde, ma più tartufo e meno tasse per tutti.

“Abbiamo scelto – spiega il sindaco Pierotti – di ridurre i terreni edificabili per evitare il consumo del suolo e di tutelare meglio quelli agricoli. Inoltre, nella variante abbiamo deciso di convertire in prevalenza le aree precedentemente edificabili e oggetto di realizzazione d’impianti tartufigeni esistenti o da realizzare”.

La variante prevede una riduzione delle aree edificabili di circa 130mila metri quadri ma soprattutto ridurrà le tasse ai cittadini e aumenterà una produzione di tartufi che è oggetto di un importante mercato internazionale.

tartufo-1La Capitale del tartufo è conosciuta al mondo per la produzione e il commercio del Tartufo Bianco, il più pregiato al mondo che sarà celebrato nella 51^ Fiera il 30 e 31 ottobre, 1, 5, 6, 12, 13 novembre, e per le altre varietà minori. E’ soprattutto il Tartufo Nero pregiato di Acqualagna ad essere assicurato in larga parte dalla coltivazione ed è grazie a questa attività che si continua a soddisfare la crescente richiesta del mercato internazionale (Francia, Belgio, Germania, Stati Uniti in prevalenza) dove viene maggiormente apprezzato. La prima tartufaia d’Italia di nero pregiato è stata impiantata al Furlo nel 1932 e la coltura del tartufo attuata secondo le tecniche moderne di impiego delle piante micorizzate, con nero pregiato (Tuber Melanosporum Vitt) o scorzone (Tuber Aestivum Vitt), si è diffusa ad Acqualagna negli anni ’50 e ’60. Le migliaia di tartufaie coltivate presenti nell’intero territorio appartengono a imprenditori agricoli, tartufai e anche a coloro che possiedono un pezzetto di terra. Ad Acqualagna quasi tutte le famiglie hanno sperimentato la coltivazione delle tartufaie facendo da apripista a una attività che si è consolidata e continua a crescere in tutte le Marche.

tartufo-4“Con questa variante – continua il sindaco – vorremmo favorire gli interventi di selvicoltura al fine di potenziare la popolazione di piante tartufigene attraverso la messa a dimora di piante autoctone e vietare la riduzione della superficie delle aree di effettiva produzione di tartufiUna eventuale riduzione di consistenza dovrà essere reintegrata con il miglioramento di tartufaie naturali esistenti o con nuovi impianti”.

Conclude il Sindaco: “Per Acqualagna, le aree di produzione del tartufo sono risorse preziose, essenziali e tipiche del territorio e rappresentano un patrimonio inestimabile, da conservare per le generazioni future”.

Anuska Pambianchi

Ufficio Comunicazione comune di Acqualagna

Categorie correlate: