Le tante ragioni per cui è logico che Arcevia ospiti “Che Bio”

bio-1Chi lo pensa sa che non è vero. Il bio non è un mondo ideale. È un mondo duro, frustrante e chiede a chi lo pratica di esserne convinto senza “se” e senza “ma”. Insomma chi produce biologico ci deve credere.  Ragione per cui Arcevia che, questo fine settimana, si pone come il paese della prima Fiera dedicata al vino biologico, è proprio il paese ideale per parlarne. Perché è sempre stata la casa dell’agricoltura, da diversi lustri ospita quella biologica e vanta solide credenziali per essere terra dell’agricoltura biologica etica.

Arcevia, paese dell’agricoltura perché l’Arcevia dei tanti Castelli ha un paesaggio che parla tuttora di coltivazioni dove steccati e divisioni raccontano la grande storia della mezzadria. Un Dna che spiega le ragioni per cui il paese è stato tra i primi comuni ad aver risolto il caos autorizzativo del fotovoltaico sul suolo, proteggendo il suo paesaggio con la qualifica di agrario storico rurale.

bio-2Arcevia, è anche il paese dell’agricoltura biologica. Ospita “La Terra e il Cielo”, la cooperativa che  raduna centinaia di soci che, da oltre trenta anni, hanno saputo dimostrare a tutti che il bio  si vende nel mondo intero, è un’economia che dà sostegno a centinaia di famiglie ed è pure sviluppo sostenibile. Ed è anche il paese della carta di Arcevia,  un modello di agricoltura per una nuova società, approvata durante l’incontro del mondo agricolo e sociale con Vandana Shiva, e la partecipazione delle due principali organizzazioni sindacali agricole italiane (Coldiretti e CIA)

Arcevia infine è terre di etica. Ha “contadini felici”. Gente che  ama la biodiversità e coltiva le tradizioni. Non è un caso se qui è stato riscoperto il Mais ottofile di Roccacontrada. Un mais che la racconta così ben saporita da essere quasi – e non so se quel quasi è di troppo – la prima polenta d’Italia. Anche se, paradosso, tuttora non è coltivato bio!

E tanto per spiegare il perché Arcevia sia la città perfetta per parlare di biologico forse è il caso di aggiungere che sta per porsi come perno di un distretto bio agro-alimentare diverso e dunque trainante per un turismo emozionale che coinvolge vista, gusto, olfatto, sentimenti e… dà pace.

Buon bio a tutti…

Véronique Angeletti@civetta.tv

 

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