Gli alunni della scuola Primaria di Fossato di Vico in visita alla mostra di Ligabue: una pittura che si guarda con il cuore

index2Un successo di pubblico straordinario, oltre tredicimila visitatori hanno affollato la mostra “Arte e Follia” dedicata a Ligabue e Ghizzardi. L’evento è stato posticipato fino al primo novembre scorso dopo sei lunghi mesi che hanno fatto di Gualdo Tadino una delle mete ideali per gli amanti della cultura e dell’arte. Numerosi turisti, cittadini comuni e tante scolaresche davvero entusiaste, hanno raggiunto la cittadina appenninica per vedere da vicino le ottanta opere esposte. Un modo per avvicinarsi al mondo dell’arte fin da piccoli. L’arte e la cultura che oggi come non mai possono diventare il traino del ripresa economica dell’Italia, uno scrigno di capolavori da ammirare e di cui andar fieri. Fra i numerosi studenti che hanno raggiunto la mostra ci è arrivata la testimonianza significativa della classe V° della scuola primaria di Fossato di Vico. In poche righe i ragazzi hanno voluto raccontare la loro magnifica esperienza. Un esempio di quanto l’arte, se ben spiegata e condivisa, possa essere alla portata di tutti, anche dei più piccoli. Un percorso esperienziale che ha fatto conoscere a pieno, oltre alle opere, il carattere particolare e controverso di un artista eccezionale come Ligabue attraverso dei documentari davvero toccanti.

William Stacchiotti

1Il 18 ottobre 2016 alle ore 9:30 noi alunni della classe 5° di Fossato di Vico ci siamo recati al Polo Museale di Gualdo Tadino, precisamente alla Chiesa Monumentale di San Francesco.
Nella chiesa c’era la mostra “Arte e Follia” di Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi; mostra a cura di Vittorio Sgarbi, organizzata da Augusto Agosta Tota con la consulenza scientifica del Centro Studi e Archivio Antonio Ligabue di Parma, coordinata da Catia Monacelli.
Prima di visitare la mostra le operatrici museali ci hanno fatto vedere un documentario su Ligabue per farci capire come esprimeva la sua vita attraverso la pittura.
La sua vita è stata molto difficile ma è grazie alla pittura che è riuscito a sopravvivere alla sua pazzia.
Il documentario ci ha mostrato che dipingeva immediatamente senza fare uno schizzo: il suo modo di dipingere era libero ed istantaneo.
Lui entrava nel quadro ed assumeva le sembianze del soggetto interpretando i movimenti e i versi degli animali.
Infatti quando siamo ritornati a vedere i quadri nella chiesa abbiamo osservato che i soggetti erano spesso animali domestici o selvaggi rappresentati in pose d’attacco.
I colori dei suoi dipinti sono molto intensi e vivaci a differenza di Bonaria Manca che, secondo noi, dipingeva con colori primitivi semplici (infantili).
L’uso dei colori ad olio lo imparò dallo scultore-pittore Mazzacurati perché da giovane disegnava solo con il carboncino.
Ci hanno molto colpito gli autoritratti e il suo modo bizzarro di farli: si guardava allo specchio e si autoritraeva.
Ne fece tanti perché nei suoi quadri cercava un uomo più elegante e meno umile di lui.
Noi bambini abbiamo fermato la nostra attenzione su Ligabue perché ci ha interessato il suo modo di dipingere, ci sono piaciuti i suoi soggetti, soprattutto gli animali, ma in particolare ci ha commosso la sua vita.
Ogni anno noi bambini della scuola primaria di Fossato di Vico andiamo a vedere i quadri dei pittori perché ci piace moltissimo disegnare e quindi vogliamo conoscere di più il mondo dell’arte e le storie degli artisti.
L’ARTE È BELLA SE SI GUARDA CON GLI OCCHI DEL CUORE………

Gli alunni della V A di Fossato di Vico