Presentato il libro di Luciano Gambucci “A modo mio. Appunti sui miei primi 70 anni”

Fabriano – “A modo mio. Appunti sui miei primi 70 anni” è il titolo del nuovo libro di Luciano Gambucci, giornalista da anni del settimanale L’Azione. Insegnante per venti anni di Scienze Matematiche, in passato ha scritto quotidianamente per il Resto del Carlino, è stato direttore di Tv Centro Marche, curatore della comunicazione del Comune di Fabriano e attualmente è Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e Presidente del Circolo della Stampa “Marche Press”.

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20161202_185009 20161202_185057Il volume è stato presentato venerdì 2 dicembre nella biblioteca comunale di Fabriano con la calorosa partecipazione di numerosi amici e colleghi. Ha presenziato all’incontro il direttore del settimanale L’Azione Carlo Cammoranesi, sono intervenuti il sindaco Giancarlo Sagramola, l’ex primo cittadino Roberto Sorci, il vescovo emerito della diocesi Fabriano – Matelica Giancarlo Vecerrica e Gianni Rossetti, ex presidente e consigliere dell’Ordine delle Marche e direttore dei corsi e delle testate della Scuola di Giornalismo di Urbino. Ha voluto rendere omaggio e ringraziare il giornalista anche don Lorenzo Sena, priore del monastero di San Silvestro, le cui silenziose stanze sono state la cornice ideale per la stesura del libro.

L’idea di questo lavoro nasce molti anni fa e scaturisce dal desiderio del giornalista di raccontare alcuni episodi della sua vita, dalla nascita ad oggi, e prende spunto dalla rubrica omonima pubblicata da Gambucci sul settimanale L’Azione. Nella rubrica il giornalista scrive considerazioni personali, fatti ed accadimenti della sua biografia mescolati ai vissuti di molti personaggi che hanno fatto la storia del nostro territorio. Verso la fine degli anni novanta matura l’idea di scrivere un libro proprio per raccontare attraverso gli occhi e le esperienze di queste persone le numerose realtà che contraddistinguono i nostri luoghi. Decide pertanto di dar voce a politici, dirigenti, religiosi, sportivi, personaggi singolari e popolari, attraverso la forma dell’intervista, le quali pubblica poi su L’Azione. “A modo mio” è il frutto di tutte queste esperienze vissute negli anni, è una lente di ingrandimento su alcune realtà del nostro territorio spesso poco conosciute e non apprezzate quanto si dovrebbe, è un racconto per flash, uno sguardo nel passato che ci permette di conoscere più a fondo le nostre radici, la nostra cultura popolare e religiosa, le nostre tradizioni ricche di significato e di storia.

20161202_182537Il libro è suddiviso in tre parti, la prima riguarda più strettamente la vita e gli episodi vissuti dall’autore, nella seconda parte troviamo invece una ventina di testi che meglio rappresentano il giornalista, tratti dalla rubrica omonima. E nella terza ed ultima possiamo leggere alcune poesie scritte di suo pugno.

Luciano Gambucci apre il suo volume con la bellissima poesia “Lentamente muore” della scrittrice brasiliana Martha Medeiros, erroneamente attribuita a Pablo Neruda, e sceglie di chiudere le pagine scritte con una sorta di manifesto, una speranza ed un augurio per la sua amata Fabriano. Una città ed un territorio dotati di una grande bellezza, che non è solo quella paesaggistica e naturalistica sotto gli occhi di tutti, ma anche e soprattutto quella morale, sociale e culturale. L’esempio più significativo che l’autore riporta è quello relativo al terremoto del 1997 e al forte senso civico e di solidarietà che la gente dell’Appennino umbro marchigiano riuscì a dimostrare, tanto da essere portati ancora ad esempio. Ecco, questa è la speranza che in fondo è un po’ il filo conduttore del libro assieme ai racconti e agli aneddoti descritti. La speranza di riuscire ancora a difendere e a prenderci cura di questa grande bellezza che spesso non ci rendiamo conto di avere o alla quale non diamo abbastanza valore. Perché, come diceva Dostoevskij, la bellezza salverà il mondo. Luciano Gambucci lo ha capito e “A modo mio” è il frutto di questa consapevolezza. E lo dimostra anche la sua decisione di devolvere tutto il ricavato delle vendite al settimanale diocesano L’azione, che rappresenta da anni la voce della nostra gente.

Chiara Tiberi