Il punto della Cisl sulla sanità pesarese

330192_cisl pesarofanourbinoPesaro – Per la cisl non ci sono dubbi : ” Gli annunci che hanno caratterizzato la sanità pesarese tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, non hanno certamente dato le risposte necessarie. Riteniamo che restino aperti tutti i problemi e le difficoltà che da tempo questa Organizzazione Sindacale sta denunciando e le varie autocelebrazioni non le hanno assolutamente avviate a soluzione. “
Pertanto in fila, mette alcune riflessioni:
Gli Ospedali di Comunità, previsti a Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro che, attraverso la trasformazione dei posti di lungodegenza dovrebbero erogare le cosiddette cure intermedie e funzionare con l’impiego dei Medici di famiglia (che in base ad un accordo regionale possono accedere a tale servizio solo volontariamente) non hanno avuto le adesioni necessarie, pertanto è necessario ricorrere all’impiego dei medici dipendenti e dei medici di continuità assistenziale ( medici di guardia). Di fatto, i posti di lungodegenza hanno solo cambiato il nome, ma la confusione rimane .

Pergola ha vissuto la lunga vicenda del primario di chirurgia che, solo una sentenza del giudice è riuscita a sbloccare … forse, ma il Nosocomio pergolese è da tempo in una situazione di forte difficoltà operativa con pesanti disagi per la popolazione di tutta l’area di riferimento. Sarebbe,invece, interessante conoscere come e quando questa Struttura sanitaria potrà riprendere il suo ruolo nei termini previsti dalle delibere regionali ed erogare i servizi ad esso attribuiti . Il problema vero è che l’entroterra provinciale ha una situazione sanitaria difficile e anche il nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Urbino non può risolverla.

Marche Nord: l’oracolo, alias l’algoritmo ha sentenziato, la nuova struttura dovrà essere costruita a Muraglia. Non entriamo nel merito della localizzazione, anche se qualche perplessità rimane, ma quello che interessa sono altre questioni. Intanto è stato annunciato che entro l’anno sarà definita la progettazione e per tale scopo sono stati stanziate le risorse necessarie. Rimangono tuttavia degli importanti interrogativi a cui sono state date risposte molto vaghe: primo, quali requisiti dovrà avere il nuovo nosocomio? ma soprattutto come sarà finanziato. Si è parlato di contratto di disponibilità . Tale forma prevede che “ sono affidate, a rischio dell’affidatario ed a spesa dell’affidatario, la costruzione e la messa a disposizione a favore dell’ amministrazione aggiudicatrice di un’opera di proprietà privata destinata all’esercizio di un pubblico servizio, a fronte di un corrispettivo…” ciò significherebbe che la Regione non ha le risorse e che dovrà rivolgersi al privato a cui dovrà corrispondere un corrispettivo”annuale per l’utilizzo della nuova struttura. Di quali risorse potrà disporre la Regione? Sembra che la somma potrà essere recuperata dall’abbattimento della mobilità passiva, che ammonta a circa quaranta milioni all’anno.

Se ciò rispondesse al vero sarebbe una scelta assurda, perché pensare di abbattere la mobilità passiva solo perché si costruisce una nuova struttura ospedaliera è pura fantasia e perché non si possono basare certe scelte su eventi futuri ed incerti, inoltre, la mobilità passiva si potrebbe abbattere anche da subito se si lavorasse per creare le condizioni necessarie, quali offrire servizi più qualificati e in tempi adeguati. Dunque, il primo vero problema è aggredire e risolvere la questione della mobilità passiva e delle liste di attesa, e ciò si può fare da subito, migliorando i servizi, qualificando l’offerta, dando una organizzazione funzionale e chiara alla stessa ed utilizzando le strutture tuttora esistenti in maniera facilmente accessibile da parte dei cittadini e con personale adeguato.

Quanto al futuro, sappiamo che la costruzione di un ospedale richiede anni, ma nel frattempo la gente si ammala ed ha bisogno di risposte certe. Un ragionamento ulteriore occorrerebbe farlo per il futuro dell’ospedale di Fano. L’Assessore-Presidente ha accennato della eventualità di una nuova struttura assegnata a privati. E’ possibile una vota per tutte conoscere quali sono i progetti e discuterne? Oppure anche in tal caso sarà qualche algoritmo a decidere? Un tale argomento necessita di una riflessione approfondita che rinviamo ad altro momento, ma intanto quello che si chiede è maggiore trasparenza e confronto.

 Ufficio Stampa CISL Pesaro

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