Faito è morto a Genga e mette in evidenza il grave pericolo del lupo ibrido

faito lupo

Faito – foto di Stefano Fagiolo

Genga – A metà dicembre, Faito è morto travolto dal treno sulla direttrice Roma-Ancona. Era un lupo ibrido nato da un incrocio tra lupo e cane, di buon carattere, che l’Asur e gli uomini del Corpo Forestale cercavano di catturare per eseguire una serie di analisi sulle sue origini. Vagava nella Vallesina, nel fabrianese e nel maceratese, seguito passo passo da Stefano Fagiolo, fotografo ambientalista.

 “Il suo nome Faito – spiega – era legato a Canfaito, la zona dove per la prima volta, a settembre, venne segnalata la sua presenza. Immediatamente è scattata la sua ricerca perché i lupi ibridi non faito lupo 1possono rimanere in libertà. Era un lupo, come tutti i lupi vagabondo, – ammette scherzando – girovagava al ritmo di cinquanta chilometri al giorno ma era buono e non aggressivo come gli altri ibridi. Non si lasciava toccare ma si avvicinava al cibo. Comunque aveva un padrone – conclude – perché al collo indossava un collare antipulci. Abbandonato o rilasciato, le domande rimangono aperte.”

Stefano Fagiolo però mette in guardia: “La storia di Faito non deve essere interpretata in un modo romantico. I lupi ibridi sono un grave problema che rischia di contaminare la purezza dei lupi degli Appennini. La tecnica è semplice, lasciano una femmina nei boschi e nei monti vicino a luoghi che sanno frequentati dai lupi e il gioco è fatto“.

Un gioco che era un vero e proprio business nell’Appennino toscano-emiliano, in Calabria e in Campania.  A metà gennaio, sono stati sequestrati 229 esemplari di ibrido di cane e lupo selvatico in 54 province. Un’indagine lunga e complessa iniziata nel 2013 e coordinata dalla Procura di Modena. L’operazione, guidata dal Comando unità tutela sequestro cani lupiforestale ambientale ed agroalimentare dei Carabinieri, il cosiddetto Cutfaa, che dal 1 gennaio 2017 ha sostituito l’ex Corpo forestale dello Stato, si chiama “Ave Lupo” ed ha evidenziato che erano stati utilizzati lupi selvatici per incroci con cani cecoslovacchi, così da ottenere una nuova razza più resistente a malattie ossee ma più pericolosa ed aggressiva. Un vero e proprio traffico con tanto di pedigree falsi che avrebbe ingannato oltre 200 proprietari di cani lupo, i quali al prezzo anche di 5000 euro avevano comprato cuccioli potenzialmente aggressivi perché frutto di incroci pericolosi. I lupi sarebbero stati prelevati illegalmente nella zona dei Carpazi, nei paesi scandinavi o in Nord America, poi incrociati “con cani lupo cecoslovacchi selezionati. I cuccioli venivano poi venduti come cani lupo cecoslovacchi a caro prezzo, a persone che non potevano conoscerne le reali origini. Ma che così si sono trovati in casa cani incrociati con lupi selvatici, e quindi dal carattere più aggressivo. Tutti gli animali sequestrati, assicurano i Carabinieri, sono stati affidati ai proprietari, così da “tutelare il loro benessere”. Essendo acquistati da piccoli, infatti, hanno ormai sviluppato un legame molto forte con i padroni. Va segnalato che un allevamento ha fatto ricorso al tribunale del riesame per ottenere il dissequestro perché i cuccioli sarebbero in realtà cani lupo cecoslovacchi.

Una razza, il cane lupo cecoslovacco, nato nel 1955 come esperimento biologico in un allevamento militare. Un incrocio fra un Pastore Tedesco e un lupo dei Carpazi. Nell’anno 1965, dopo la fine dell’esperimento, fu predisposto un piano per l’allevamento di questa nuova razza. Lo scopo era di combinare le qualità che si possono utilizzare del lupo, con le positive qualità del cane. Nell’anno 1982 il Cane Lupo Cecoslovacco fu riconosciuto come razza nazionale dal Consiglio Generale dell’Associazione Allevatori del CSSR dell’epoca.

Oltre al reato di ibridazione fuorilegge, falso ideologico e frode in commercio, non si esclude il reato di violazione della Convenzione di Washington-Cites che tutela la fauna selvatica e vieta la cattura, detenzione e traffico di animali selvatici quali il lupo. Nel 2014, sei cuccioli di ibrido erano stati abbandonati tra Siena e Grosseto e numerosi casi di ibridi lupo-cane sono stati trovati morti con il rischio di avere contaminato geneticamente la piccola popolazione di lupo italico.

Véronique Angeletti@civetta.tv

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