Divinissimo : Raffaello dà il suo ritmo alla città Ducale

divinissimo-350x499Urbino – Giovedì 23 marzo, la città ducale ha dato il via alle celebrazioni Raffaellesche che, nel 2020, commemoreranno i 500 anni della morte dell’illustro Raffaello Sanzio. Con una rappresentazione originale, bella e coinvolgente, “Divinissimo”, che oltre a veicolare il brand “Raffaello” , ambasciatore eccelso della bellezza e del modo di vivere delle terre di Montefeltro, dà un’idea del nuovo Dna che anima i palazzi e scende nelle piazze di una delle città più belle d’Italia.

Uno perché nasce dall’intuizione del presidente dell’Accademia Raffaello, Luigi Bravi, che un anno fa confrontandosi con Michele Pagliaroni, giovane drammaturgo e regista, direttore Divinissimo, lo spettacolo su Raffaelloartistico del Centro Teatrale Universitario “Cesare Questa” scatena la scrittura andata in scena giovedì al Teatro Sanzio. Poi, perché è il frutto di un dialogo vero tra le istituzioni urbinati, il territorio e l’università con i suoi studenti: la coproduzione coinvolge il Centro Teatrale Universitario “Cesare Questa”, l’Accademia Raffaello, il Comune, l’alma mater “Carlo Bo” e AMAT; lo spettacolo poggia sul lavoro di tantissimi giovani che hanno scelto di studiare ad Urbino. Giovane il regista, giovani gli scenografi, i costumisti, i tecnici, i promoters. Poco più che ventenni gli attori. La compagnia è composta da professionisti e da Divinissimo, lo spettacolo su Raffaelloallievi dei laboratori di teatro dell’Università. Recita la fermana Giulia Parenti di Monterubbiano, il pesarese Daniele Targhini, il riminese Lorenzo Benedetti, il foggiano Umberto Brunetti, Andrea Milano di San Salvo (CH) ed il sentinate Riccardo Ciocci. Quest’ultimo ha seguito i corsi della scuola comunale di teatro Tommaso Paolucci di Sassoferrato.

Infine perché il progetto oltre ad avere quel lato scientifico e culturale
accantona quella solita visione del Raffaello libertino e rubacuori con le sue romantiche e carnali storie ma lascia libero lo spettatore di intuire il complesso carattere del Divinissimo affidando agli attori di Divinissimo, lo spettacolo su Raffaellorappresentare ognuno un lato della sua personalità.  Una scelta intelligente che fa del Raffaello che, sul palcoscenico brilla di assenza, un Raffaello infinitamente presente. “Divinissimo” – spiega Luigi Bravi – non racconta Raffaello secondo una prospettiva biografica ma ne attira il mito di riflesso, attraverso un soggetto originale e porta all’attenzione un altro tema: un monito a guardare fuori le mura (di Urbino ndr) e a farci guardare da fuori”.

Uno spettacolo straordinario su un urbinate straordinario che speriamo attirerà l’attenzione di organizzatori di eventi e alla prossima stagione sarà nel cartellone dei teatri marchigiani e non solo.

Véronique Angeletti@civetta.tv

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