Urbania ha un “chiodo” fisso è d’oro e ha il suo peso nei flussi del geoturismo

IMAG0815Urbania – Un giorno speciale, sabato 13 maggio per l’antica Casteldurante. Il Chiodo d’oro – in realtà di ferro e rivestito di una lega di rame e d’ottone – è stato piantato nel Monte Cagnero in presenza di Stanley Finney, il segretario generale dell’Unione Internazionale delle Scienze, e di Simonetta Monechi, a capo della commissione stratigrafia del paleogene dell’IUGS. A 727 m slm, posizionato lat 43°38′ 47.81” N – log 12°28’O3.83”, d’ora in poi, per le geoscienze, il chiodo è il riferimento scientifico della base del Piano Cattiano, del limite cronostratigrafico con il Rupeliano nell’epoca oligocenica. Il che, tradotto nella storia della terra, significa che lì si legge un capitolo vecchio di 27,82 milioni di anni.

IMAG0812Ancora non ci crede Fausto Cappellacci (secondo a sinistra con la maglia verde bosco). È il proprietario di quella parete rocciosa, difficile d’accesso, da cui non si ricava né grano, né legna, sempre segnata da numeri rossi e blu che lui attribuiva ai patiti del motocross. Vernice bio con cui in realtà gli scienziati identificavano strati e pietre e dagli States, dal Canada, dalla Francia, dal Belgio e l’Olanda si scambiavano pareri da oltre quindici anni. Solo un mese fa è stato avvertito della scoperta che la sua terra è uno dei 69 geositi nel mondo insigniti del Golden Spike. “Quando la guardia mi ha telefonato ho detto “Ch’o fat” poi il sindaco mi ha spiegato tutto. Tanto lo sapevo che se quella roccia era così ci doveva essere una ragione”. Gentile e disponibile, rassicura amministrazione e scienziati che ha consapevolezza dell’importanza del riconoscimento e s’impegna a lasciare sempre il libero accesso al suo terreno.

IMAG0835Siamo stati la capitale del rinascimento scientifico – sottolinea il presidente della provincia di Pesaro, Daniele Tagliolini – oggi per merito dell’università di Urbino, del team coordinato dal professore Rodolfo Coccioni e da Sandro Montanari, la dinamicità del nostro territorio è di nuovo alla ribalta internazionale delle scienze. Un momento che dobbiamo cogliere perché dimostra l’importanza degli studi scientifici e quanto sia fondamentale creare delle opportunità per percorsi di studio sui nostri territori e paesaggi oggi al centro di momenti speciali nelle scienze e nella storia dell’arte.” Alla cerimonia erano presenti gli onorevoli Marco Marchetti ed Alessia Morani, che ha sottolineato l’importanza del ruolo dello studio dei geologi soprattutto alla luce dello sciame sismico.

IMAG0799Un entusiasmo condiviso dal sindaco Marco Ciccolini e la sua vice Alice Lombardelli che, forti di questo nuovo asset, stanno già lavorando per studiare come farne un efficace attrattore didattico e turistico in una regione, le Marche, dotate adesso di ben 3 GSSP. “Il Chiodo d’oro – commenta Marco Ciccolini, il sindaco di Urbania – è un vanto scientifico che apre prospettive di sviluppo per l’economia del turismo e del tempo libero. Un volano su cui dobbiamo riflettere al fine di cogliere tutte le opportunità di crescita.” Sono consapevoli che il Monte come riferimento mondiale per la comunità scientifica, abilmente sfruttato, potrebbe procurare risvolti economico importanti. Il “Chiodo d’0ro” colloca il Montefeltro sulle rotte importanti del geoturismo. Un turismo alla ricerca di siti unici che declinato con un’accoglienza di qualità e coniugato con il patrimonio storico, culturale ed enogastronomico rientra nel turismo cosiddetto esperienziale, in crescita questi ultimi anni.

E di margini è vero che ce ne sono. Essere un GSSP significa essere meta di viaggi didattici per  studenti soprattutto universitari, scienziati ed appassionati ma offre anche ad un escursionista un’altra chiave di lettura dei paesaggi. Inoltre il geoturista è un ecologista che non impatta, anzi che si muove rispettando flora e fauna e perfino influenza con il suo interesse un’azione di conservazione dei siti più sensibile a proteggere le geobellezze.  Un tipo di turismo che può creare sinergie e, se opportunamente canalizzato e coniugato con tutte le altre eccellenze, dà quel vero “senso del luogo” che fa la differenza.
Véronique Angeletti@civetta.tv
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