Siglato l’accordo tra le 53 città Unesco e il più grande parco agroalimentare italiano del mondo

FOTO 06Urbino – Scordatevi il motto “prendi l’arte e mettila da parte”. Oggi eccellenze e bellezze vanno in vetrine e messe a sistema. Dall’agricoltura alla cultura, dall’architettura all’enogastronomia coinvolgendo imprese, istituzioni ed associazioni. Si prospetta un nuovo rinascimento per i territori ed è nell’ordito del protocollo d’intesa che, ieri, nella città ducale è stato siglato tra l’associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco e Fico Eataly world. La prima, rappresentata dal presidente Giacomo Bassi, sindaco di San Gimignano, unisce i 53 Siti Unesco italiani mentre la seconda, è la società FICO Eataly World, acronomimo di “Fabbrica Italiana Contadina”, il parco dell’agroalimentare italiano più grande del mondo di prossima apertura a Bologna rappresentata dal suo AD Tiziana Primori.
L’accordo si basa su una visione strategica di promozione e di marketing che mette nuove carte sul tavolo dell’economia tout court. La Fabbrica Italiana Contadina è un parco grande dieci ettari che unisce coltivazione, produzione, ristorazione, commercializzazione, ricerca, didattica del meglio del nostro Paese. Va dal campo fino alla forchetta ed esplora la meravigliosa biodiversità italiana. Vanta addirittura 40 fabbriche contadine, 2 ettari di campi, stalle all’aria aperta ed 8 ettari coperti per le filiere del cibo.  “E’ un’arca del cibo e della cultura italiana – spiega Tiziana Primori – e dunque una meta per il turismo internazionale che in quel luogo si avvicina agli aspetti chiave dello stile di vita italiano, valore più apprezzato ed ambito dell’Italia nel mondo. L’accordo di oggi – precisa – ci consentirà di promuovere insieme con ENIT, le eccellenze dell’Italia in sincronia con i luoghi tutelati dall’Unesco e ci pone come i custodi della dieta mediterranea.”
Nell’accordo, l’Associazione Beni Italia Unesco gestirà fra l’altro un totem multimediale che “consentirà di esplorare le caratteristiche dei 53 siti e stimolerà a visitarci” precisa Giacomo Bassi.
“Ospitare l”intesa è un onore – commenta il sindaco Maurizio Gambini-. Intreccia arte, architettura, paesaggio, agricoltura, cibo, ricerca ed l’innovazione ad Urbino, unico sito Unesco delle Marche, polo universitario che deve essere parte attiva di un progetto ambizioso dedicato alla conoscenza dell’agroalimentare. “
Anche per la regione, è un opportunità che concretizza la valorizzazione delle Marche  “che hanno da sempre coniugato l’innovazione con la tradizione e fatto dell’agroalimentare e della ruralità dei cardini del tessuto produttivo e sociale” precisa la vice presidente Anna Casini.
L’intesa gode anche dell’appoggio di chi lavora sui mercati. Per il direttore dell’Enit, Gianni Bastiannelli, “l’enogastronomia è un driver non a caso inserita tra i temi strategici dell’agenzia nazionale del turismo. Comunicare il legame tra cucina, prodotti e territori, sviluppando itinerari attiva il turismo esperienziale che il viaggiatore cerca fuori dagli stereotipi e dentro l’autenticità.”
Visione condivisa dal presidente ASTOI Confindustria Viaggi, Nardo Filippetti che conferma “che cibo e cucina sono importanti nelle proposte degli operatori.”
FOTO 01La firma del protocollo è stata preceduta da un concerto dal soprano Marigona Qerkewi e dal basso Elcin Huseynov dell’Accademia Rossiniana.
Véronique Angeletti@civetta.tv
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