La Politica parla sempre di Turismo religioso poi c’è chi concretizza come a Trento…

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Genga (AN) – inaugurazione statua di Papa Leone XII dono del Rotary Club Alto Esino Grotte Frasassi – aprile 2015

Ma cosa c’entra Genga con un protocollo fra le Province autonome di Trento e Bolzano e la Conferenza Episcopale Italiana. C’entra, eccome. Il caso del paese delle Grotte di Frasassi illustra come nelle Marche ed in Umbria, un tale protocollo sarebbe non banalmente utile ma fondamentale.
Genga, da anni, come tanti altri comuni dell’Appennino Umbro Marchigiano, sta lavorando per attrarre quel camminatore, pellegrino, escursionista che si è rivelato ultimamente un cluster importante ed intelligente nel mercato del turismo.  Importante per numero, intelligente per obiettivi e motivazioni.
In una recente indagine sulla “Via Francigena”, un  itinerario storico che parte dai paesi del Nord per raggiungere la città eterna, nel 2016 sono stati 40mila ad aver camminato sul percorso.  Ovviamente hanno dichiarato che il loro obiettivo, prima ancora della meta, è il cammino stesso ma sono le ragioni per cui amano questo cammino ad essere interessanti per il cuore dell’Appennino che batte tra Marche ed Umbria.
 “Per questi camminatori, una delle vere motivazioni – spiegano gli analisti della Via Francigena – è quella de “saper perder tempo”, oggi considerato nella società moderna quasi inopportuno perché siamo sempre a cercare di recuperare il tempo che ci manca. Emergono la spiritualità, conoscenza dell’io e ricerca intima che avvicina con la natura e con l’ambiente che ci circonda. La Via Francigena offre un tempo per riflettere, per pensare, per scoprire. L’aspetto culturale è altrettanto importante: il cammino riserva un viaggio nella storia, nel tempo e nella cultura europea.  Rimane stabile al 15% la motivazione religiosa. In crescita l’interesse legato alla scoperta dei prodotti gastronomici del territorio che spesso sono in grado di allietare la tappa a fine giornata e diventano un modo per conoscere le tradizioni locali lungo la Via Francigena.”
Turisti che troverebbe dunque nei nostri “luoghi del silenzio”, camini sulle orme di San Francesco, San Romualdo, San Benedetto e San Ubaldo, con l’opportunità di fare tappa in abbazie, eremi, santuari, monasteri celati in monumenti storici ma più di tutto in una natura spesso incontaminata ed in un paesaggio verace e di una rara bellezza. Tanto per ricordarne solo alcuni : l’Eremo di S. Maria Infra Saxa e il Tempietto del Valadier di Genga, od ancora  San Romualdo in Valdicastro a Fabriano, Santa Croce a Sassoferrato, l’eremo di San Girolamo di Scheggia Pascelupo, il millenario monastero di Fonte Avellana, a due passi del Furlo quello di S. Vincenzo, od ancora a quello di Sant’Angelo di Chiaserna di Cantiano.
Il Trentino con l’aiuto della Conferenza delle regioni ha dunque questa settimana firmato un protocollo con la Conferenza Episcopale Italiana. Lo scopo:   “massimizzare le sinergie e la collaborazione”, sia nazionale che regionale, “attraverso la definizione di politiche ed iniziative concertate finalizzate alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio ecclesiastico ed allo sviluppo del turismo religioso, nel pieno rispetto della tutela del patrimonio e delle esigenze proprie dei luoghi oggetto di culto e dei riti sacri ivi compiuti, delle feste e delle tradizioni religiose”. Gli obiettivi sono promuovere l’adozione di una metodologia di azione concertata tra le parti firmatarie che stimoli la definizione di azioni condivise di conoscenza, godimento e promozione dei beni; favorire l’avvio coordinato di azioni di sviluppo del turismo religioso a livello sia italiano che internazionale, attraverso il miglior utilizzo delle risorse e delle iniziative nazionali ed europee ed incrementandone gli investimenti, attraverso il raccordo permanente delle azioni pubbliche e private promosse nel settore, onde favorire la destagionalizzazione del turismo italiano; stimolare l’incremento e la valorizzazione dell’offerta turistica italiana all’estero, anche attraverso il ricorso ad innovazioni sia di prodotto che di processo, per incentivare la competitività del turismo italiano; favorire la formazione degli attori sia pubblici che privati operanti nel settore del turismo e della cultura.
Il metodo operativo è anche interessante. Esiste un tavolo nazionale che si riunisce almeno tre volte all’anno ed in sede locale si prevede di costituire un tavolo regionale attraverso la Consulta Regionale per i beni culturali ecclesiastici e il Referente regionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport.
Un protocollo che, nel caso dell’Appennino Umbro-Marchigiano, dovrebbe essere interregionale e coinvolgere una fascia già ben organizzata e a volte opportunamente collegata da itinerari ma che sotto l’ombrello della Conferenza Episcopale e delle regioni sarebbe ottimizzata al fine di attrarre con proposte cucite su misura quel turista, pellegrino, escursionista dinamico e curioso che come lo hanno definito gli analisti della Via Francigena  “vuole e sa come perdere il tempo”.
Véronique Angeletti@civetta.tv

Turismo religioso: protocollo di intesa tra Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e Conferenza Episcopale Italiana
Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano e Conferenza Episcopale Italiana
CONSIDERATA l’intenzione di dare seguito ad una proficua collaborazione tra gli scriventi per la valorizzazione ed il godimento anche ai fini turistici dei beni e del patrimonio culturale, storico e artistico ecclesiastico.
CONSIDERATA la previsione di cui al punto 39 del Decreto del Presidente della CEI e gli Orientamenti dell’Episcopato italiano del 9 dicembre 1992, sull’importanza del fenomeno del turismo.
ATTESO che lo stesso Decreto sopra richiamato considera le mostre occasioni e strumenti efficaci di valorizzazione del patrimonio culturale“.
ATTESO che il patrimonio appartenente ad Istituzioni ed Enti ecclesiastici è strettamente interconnesso con la storia, la tradizione, la pietà popolare e la cultura italiana, costituendo patrimonio determinante e peculiare per la memoria storica e l’ identità di ciascuna Regione e Provincia Autonoma italiana.
Dato atto delle premesse che fanno parte integrante di questo documento, con il presente protocollo di intesa le parti firmatarie
intendono costituire un tavolo stabile tra i rappresentanti della Conferenza Episcopale Italiana (di seguito CEI), e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano e, in sede locale, favorire la costituzione di forme di collaborazione stabile tra le Amministrazioni delle singole Regioni e Province Autonome e la Conferenza Episcopale Regionale, convenendo quanto segue:
Articolo 1
Finalità ed azioni
Le parti intendono massimizzare le sinergie e la collaborazione tra gli scriventi, a livello sia nazionale che regionale, attraverso la definizione di politiche ed iniziative concertate finalizzate alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio ecclesiastico ed allo sviluppo del turismo religioso, nel pieno rispetto della tutela del patrimonio e delle esigenze proprie dei luoghi oggetto di culto e dei riti sacri ivi compiuti, delle feste e delle tradizioni religiose.
In particolare, il tavolo permanente è finalizzato alla programmazione ed alla promozione di azioni congiunte volte a:
– favorire un raccordo stabile tra le parti firmatarie per garantire la definizione delle modalità più consone alla conoscenza, fruizione e valorizzazione dei beni ecclesiastici e del patrimonio religioso materiale ed immateriale, onde favorire il godimento degli stessi da parte dei visitatori dei luoghi sacri e promuovere la conoscenza delle diversità dei luoghi e delle comunità tipiche di ciascun territorio;
– prendere in considerazione le problematiche comuni rispetto ai beni culturali ecclesiastici del territorio regionale (immobiliare, mobile, Istituti culturali, … ), per quanto di competenza;
– agevolare l’accessibilità per tutti, piena, non solo fisica;
– promuovere la conoscenza delle diversità dei luoghi e delle comunità tipiche di ciascun territorio, per facilitare la definizione di itinerari turistico-religiosi, interculturali e interreligiosi;
– facilitare la diffusione dell’informazione inerente le iniziative e le attività d’interesse turistico nei diversi livelli pubblici e privati, attraverso ogni più opportuno mezzo ed iniziativa condivisa (comunicati, newsletter, seminari informativi, audizioni, elaborazione documenti, ecc.);
– prestare un’attenzione particolare allo sviluppo del turismo sostenibile, competitivo e di qualità;
– promuovere e realizzare studi e analisi sull’evoluzione della domanda e dell’offerta turistica, onde facilitare l’adozione di risoluzioni di tipo progettuale ai diversi livelli nei rispettivi ambiti tematici;
– prevedere modalità di formazione e aggiornamento delle guide turistiche e degli operatori del turismo e della cultura.
Articolo 2
Obiettivi programmatici
Le parti firmatarie individuano i seguenti obiettivi programmatici specifici:
1. promuovere l’adozione di una metodologia di azione concertata tra le parti firmatarie che stimoli la definizione di azioni condivise di conoscenza, godimento e promozione dei beni oggetto del presente protocollo;
2. favorire l’avvio coordinato di azioni di sviluppo del turismo religioso a livello sia italiano che internazionale, attraverso il miglior utilizzo delle risorse e delle iniziative nazionali ed europee ed incrementandone gli investimenti, attraverso il raccordo permanente delle azioni pubbliche e private promosse nel settore, onde favorire la destagionalizzazione del turismo italiano;
3. stimolare l’incremento e la valorizzazione dell’offerta turistica italiana all’estero, anche attraverso il ricorso ad innovazioni sia di prodotto che di processo, per incentivare la competitività del turismo italiano;
4. favorire la formazione degli attori sia pubblici che privati operanti nel settore del turismo e della cultura.
Articolo 3
Metodologia operativa
Il tavolo nazionale è composto da membri delegati dalle parti. Il tavolo si riunisce periodicamente, almeno tre volte all’anno, e può articolarsi in sottogruppi specializzati qualora ciò si renda necessario per perseguire gli obiettivi e realizzare le azioni contemplate dal presente protocollo di intesa.
In sede locale si prevede di costituire un tavolo regionale a seguito di accordi tra la Regione e la Conferenza Episcopale (attraverso la Consulta Regionale per i beni culturali ecclesiastici e il Referente regionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport) nei quali vengono definite finalità e modalità di lavoro tramite regolamento, nel quadro dei presenti accordi.
I lavori dei tavoli avranno durata quinquennale, a decorrere dalla sottoscrizione del presente protocollo di intesa, rinnovabili per un periodo di pari durata.
li tavolo opera a titolo gratuito; eventuali spese di missione sono a carico dell’Amministrazione o dell’Ente di appartenenza.
Alle riunioni – in relazione agli argomenti in discussione – possono essere invitati rappresentanti di altri Enti pubblici e privati, italiani ed esteri.
Le parti curano il coordinamento e la gestione delle riunioni del tavolo, oltre che la progettazione e la realizzazione delle azioni di volta in volta deliberate e promosse all’esito delle riunioni stesse.

Viene garantita la pronta comunicazione tanto degli esiti delle riunioni quanto delle azioni conseguenti.

Stefano Bonaccini
Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Gualtiero Bassetti
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
Roma, 6 luglio 2017
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