Calo oltre il 70 % per la Doc di Pergola che però si conferma un ottimo cru

Pergola Doc Terra CrudaPergola – Dovrebbe riservare grandi soddisfazioni dal punto di visto qualitativo ed organolettico ma purtroppo la quantità non c’è. Il bicchiere del Pergola rosso doc piange. I mesi di luglio ed agosto sono stati da incubo per l’uva “aleatico”, che per prima si vendemmia nella provincia di Pesaro Urbino. La vendemmia nel comprensorio del Doc – Pergola, San Lorenzo in Campo, Fratte Rosa, Serra Sant’Abbondio e Frontone – è stata veramente scarsa.

Mentre per gli altri doc – commenta il direttore della Coldiretti pesarese, Paolo De Cesare – i Colli Pesaresi e il Bianchello del Metauro, il calo non dovrebbe superare il 30 %, per il Rosso Pergola Doc, il calo sta superando il 60 %, se non in alcune zone il 70 %.

Francesco Tonelli, che per primo, lustri fa, ha intuito che nella storica “vernaccia di Pergola” si nascondeva un cru tutto da regolamentare e che, nei secoli, aveva trovato proprio nella città dei bronzi dorati e nel suo comprensorio un’area elettiva di coltivazione, parla di un “calo spaventoso“. E spiega: “Già è un vitigno che produce poco e dunque per natura ha una resa bassa. Se si aggiunge che questo doc si basa su un lembo di terra, questa vendemmia supera ogni pessimistica previsione: al massimo i cinque produttori del territorio avranno 30 % di prodotto da imbottigliare.”

Azienda Terra Cruda di Fratte Rosa

Azienda Terra Cruda di Fratte Rosa

Risultati che dall’altro lato della Doc, a Fratte Rosa, il produttore Luca Avenanti, conferma: ” Dai 90 quintali all’ettaro chem di solito, le nostre viti producono oggi non superiamo i 30 quintali. L’uva è piccola, i vino sarà sicuramente ottimo, ma il numero delle bottiglie sarà veramente esiguo.” La sua azienda produce le tre doc, ma sulla doc di Pergola, su quel cru antico, ha molto investito.

Le conseguenze sul mercato non sono da sottostimare. Francesco Tonelli oltre ad essere viticoltore è anche consigliere per il settore dell’agricoltura nel consiglio di amministrazione della BCC di Pergola. Ha la visione molto chiara delle conseguenze di quest’annata torrida: “L’uva promette bene ma la bassa disponibilità di bottiglie non consentirà di soddisfare la domanda e dunque di alimentare la rete commerciale sulla quale tutte le aziende hanno investito per creare un portfolio clienti. Il che vanifica anni di promozione e di penetrazione nei mercati. “

Pergola docAnche se in molti pensano che l’annata è stata eccezionale, in tanti iniziano a pensare che il riscaldamento globale vada affrontato. “Dobbiamo migliorare la pianificazione delle nostre esigenze – commenta Di Cesare della Coldiretti-. Rivedere i nostri bisogni e bussare al piano di sviluppo rurale per concentrare azioni e finanziamenti lì dove veramente l’agricoltore e l’allevatore hanno problemi.” Il che significa risolvere il problema dell’acqua e rivedere l’irrigazione che nella vecchia scuola aumentava la qualità a discapito della quantità mentre l’annata di oggi e le penurie di piogge dimostrano che adesso ne va della vita stessa delle piante e delle vite.

Véronique Angeletti@civetta.tv

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