Sassoferrato – Giornata difficile ieri mercoledì per una vedova maestra sentinate di 86 anni. Una telefonata improvvisa squarcia la sua tranquilla mattina. <<Non erano ancora le 10 – spiega – quando un uomo presentandosi come un Carabiniere del comando di Sassoferrato mi ha informata che mio figlio era stato arrestato. Aveva avuto un incidente ed erano coinvolte quattro macchine. Subito mi ha precisato che stava bene ma che con tutti quei danni era sotto custodia penale e dunque in isolamento. Però, se entro le ore 11, davo 2mila euro all’avvocato Vita, incaricato da mio figlio, era possibile evitare il penale. >>

L’anziana signora non si lascia abbindolare. Avvisa che soldi non ne ha ed il finto carabiniere risponde che basta un assegno; che vuole informare la nuora e i dipendenti ma l’uomo le dice che la nuora è in un altra stanza con tutti i ragazzi del laboratorio. Sicura che è una truffa, attacca la cornetta per contattare il 112 ed assicurarsi dei fatti. Tuttavia a quel numero risponde l’uomo con il trucco di non chiudere mai la linea.

<<Io chiudevo la telefonata e lui ritelefonava – racconta ed era sempre più arrabbiato. Me ne ha detto di tutti i colori: di essere una madre indegna, di dare più peso al denaro che a mio figlio e solo dopo un infinità di telefonate mi ha detto che si era sbagliato ed aveva confuso le persone. >> Sul caso indagano i carabinieri di Sassoferrato.

Una storia che purtroppo fa parte delle truffe agli anziani. I truffatori fanno leva sui sentimenti, sulla paura, puntano sulla confusione. Paralizzano la linea telefonica non chiudendo mai la conversazione. Pertanto questa storia va raccontata più e più volte perché mentre questa maestra di 86 anni è riuscita ad evitare la truffa, tanti altri anziani cadono nella trappola consegnando soldi e gioielli. E trascinano per mesi l’ansia della vicenda, la pena di aver consegnato soldi e beni ma soprattutto si sentono colpevoli di essere stati una preda facile da manipolare.

Véronique Angeletti@civetta.tv