La trichinella, parassita che colpisce i cinghiali, pericoloso per l’uomo

cinghialeIn Umbria, l’Asl ricorda ai cacciatori che le carni dei cinghiali abbattuti, catturati ed uccisi nel territorio regionale non possono essere consumate per uso familiare, né cedute a qualsiasi titolo, né immesse in commercio prima di essere sottoposte al controllo per la ricerca della Trichinella spp. con esito favorevole.

Ma che cos’è la Trichinella e sopratutto quali sono i suoi rischi?

La Trichinella è un parassita veterinario, un vermicello microscopico, che non si vede ad occhio nudo, che colpisce gli animali, in particolare i ratti, i suini e dunque anche i cinghiali.

Questo parassita vive nei muscoli e quando l’animale infettato è mangiato da un altro animale, questo vermetto si sposta nei muscoli del nuovo ospite. Pertanto l’uomo che mangia un animale infettato in automatico mangia il verme che dall’intestino passa nell’apparato circolatorio per dopo fare il suo nido nei muscoli.

I sintomi sono molto banali: malessere, diarrea ma, nel lungo periodo, i nidi, che sono delle piccole vesciche, possono alterare il funzionamento dei muscoli. Sopratutto quelli minuscoli, come quelli dei occhi e provocare in questo caso cecità.

Ragione per cui è buona regola mangiare sempre carne suina ben cotta perché solo la cottura uccide il parassita. O il surgelamento ma almeno di un mese. Mentre nel caso dei maiali di allevamento non ci sono problemi – esistono un infinità di controlli – nel caso dei  cinghiali è ben diverso. Pertanto attenzione agli insaccati e soprattutto alle salsicce fresche. Unico modo di essere sicuri: sottoporre l’animale al controllo del veterinario.

Categorie correlate: