La Toscana vuole aumentare gli operatori forestali

Toscana foreste“I nostri sono bilanci a posto: dove occorre, di medici se ne assumeranno, ma è sciocca la norma in sé”. Così il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, in merito ai tagli alla spesa per il personale sanitario dovuti alla norma che a livello nazionale impone una riduzione della spesa.
Sono così preoccupato che ho fatto ricorso alla Consulta – spiega Rossi – e aggiungo che bisogna fare delle verifiche sui carichi di lavoro, sui posti in cui c’è sofferenza e quelli in cui si può ottimizzare di più. Voglio fare una battaglia politica nazionale su questo tema. La Toscana ha bisogno di regolare meglio la spesa farmaceutica, dare maggiore possibilità di accesso a farmaci come gli anti-epatite C su cui verrà fatto un piano, e regolare l’appropriatezza su altri settori”.
Rossi ha partecipato al Rapporto sullo stato delle foreste in Toscana, sottolineando come anche in questo settore ci sia bisogno “di far assumere dagli enti gli operai forestali. Ne abbiamo 350 in Toscana, 30 mila in Sicilia, forse sono troppi da loro e troppo pochi da noi”.
La Toscana, con 1 milione e 200mila ettari, è la regione che ha la più ampia superficie boschiva in Italia. “Questo immenso manto verde – afferma Rossi – che ricopre gran parte di colline e montagne toscane è decisivo per la vita di tutti”.
Il presidente Rossi ha quindi firmato la legge di modifica della normativa regionale sulle foreste: il coinvolgimento delle categorie e degli operatori deve avvenire a partire dai 100 mila ettari di proprietà pubblica per i quali gli enti interessati, dall’Ente Terre toscane alle Comunità montane, potranno presentare un piano di coltivazione”.
“Dobbiamo inoltre aumentare gli operatori forestali. – ribadisce Rossi – I 350 di oggi sono troppo pochi. Dobbiamo arrivare almeno a 500 addetti. Nei prossimi mesi, stileremo un piano strutturale sui boschi toscani. Valuteremo se le risorse vanno del prossimo settennato dei fondi comunitari ed aiuteremo in particolare le imprese già dinamiche e produttive”.
Fonte Regioni.it
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