Venerdì Santo : gli appuntamenti

Numerosi borghi dell’entroterra si apprestano a celebrare domani 30 marzo, il venerdì Santo con rievocazioni della Passione di Cristo, del suo calvario e processioni del Cristo Morto. Eventi solenni tra fede, cultura, tradizioni  che coinvolgono interi paesi e migliaia di persone e vantano radici nelle processioni medievali e la nascita delle Confraternità.  Manifestazioni di religiosità popolare di spessore che “Europassione per l’Italia” candida a patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. Dossier dal quale fanno parte la Turba di Cantiano e la Passio di Serravalle di Carda.
Congregazione dei Sacconi 2 Sassoferrato

A Sassoferrato,  il Venerdì Santo alle ore 21 con partenza dalla chiesa di San Francesco in Castello Processione del Cristo Morto con la Congregazione dei Sacconi. Processione le cui origini sono antichissime. Risalgono addirittura ai movimenti laici penitenziali del XIII secolo. Il loro nome, lo devono al saio bianco e al cappuccio con i quali si vestono. Nelle loro mani, i simboli  della Passione. Ossia il martello, i chiodi, i flagelli, il gallo, la corona di spine, la veste, la croce, il teschio e anche altri oggetti che testimoniano la morte di Cristo. Spettacolare come escono da San Francesco per dare il via alla processione. Si spalancano i portoni ed emerge l’ombra di uno di loro attorniata da un abbagliante fascio di luce.

Cantiano La Turba resurrezione 2011 by Augusto Rosati - CopiaPer il Vescovo di Gubbio, Cantiano è <<la Gerusalemme della sua Diocesi>>.  La manifestazione della “Turba”  risale al 1260 ed è nel 1938 che ha acquisito la sua forma attuale di teatro popolare-religioso.  Qui niente è lasciato a caso: ognuno è partecipe con la lettura del Vangelo; fedelissimi sono i costumi dei 250 figuranti  – quelli dei legionari  provengono da un noto film girato a Cinecittà; imponenti scenografie trasformano il borgo storico; spettacolare la salita al Golgota e l’ultima scena nei ruderi della rocca medievale.

LA TURBA del Venerdì Santo – Il programma

Ore 05:00. Centro storico. Risveglio al suono delle “battistrangole” curato dagli incappucciati
Ore 05:30. Chiesa Collegiata. Inizio della tradizionale “Visita delle Sette Chiese”
Ore 15:30. Chiesa Collegiata. Azione liturgica della Passione del Signore
Ore 16:30. Chiesa Collegiata. Suono dei “33 rintocchi” e processione, curata dagli incappucciati, del Cristo Morto e della Madonna Addolorata dalla Chiesa Collegiata a quella di S. Ubaldo
Ore 20:00. Per le vie del paese. L’attesa – introdotta dalla figura di Diogene e discepoli, con laudi e canti tradizionali sui sagrati delle chiese fino
Ore 20:45. Piazza Luceoli. Cospirazione e tradimento di Giuda
Ore 21:00. Parco della Rimembranza. Ultima Cena – Piazza Luceoli. Momento di vita ebraica
Ore 21:45. Piazza Luceoli. Processo e condanna
Ore 22:30. Con inizio da Piazza Luceoli. Ascesa al Calvario
Ore 23:00. Colle S. Ubaldo. La Resurrezione

15665537_10154937345226929_8020786925268962924_n - Copia
E’ dal 1847 che Saltara vive la Processione del Cristo Morto. Il paese diventa la cornice della Via Dolorosa. Magnifico, il corteo dei soldati romani che circondano Cireneo, seguito dagli apostoli, le pie donne, i popolari e si chiude con l’antico cataletto su cui giace Cristo Morto appoggiato sulle ginocchia di Maria. Inizio alle 21.30.
Processione-del-Cristo-Morto_Cagli -
A Cagli , la Processione prende il via all’alba. Con il trasporto da San Giuseppe alla Basilica Cattedrale del cinquecentesco Cristo Morto in legno di fico portato dalle truppe spagnole alla conquista del ducato di Urbino di Cesare Borgia. Issato alla croce, è in ostensione tutto il giorno, poi deposto nel tardo pomeriggio e ricondotto in corteo a San Giuseppe mentre le statue della Vergine Maria e dei Dolenti vanno a San Bartolomeo, chiesa simbolo della casa degli apostoli. Alle 21, accompagna il feretro la dolorosa processione funebre dei 500 confratelli scalzi con tunica e cappuccio delle cinque confederazioni cagliesi.
Foto-7
Nella Passio di Serravalle di Carda ad Apecchio va in scena, l’intero paese. Il più piccolo figurante non ha ancora compiuto due anni e la più anziana è over 90. L’interpretazione è affascinante ed intensa. Intreccia recita, videoproiezioni,  musiche.  Una combinazione di energie che ha raggiunto livelli di eccellenza con uno spettacolo di estrema originalità e pieno di spiritualità che tocca l’animo del pubblico. Inizia alle 21 e finisce con la resurrezione di Cristo ricreata attraverso una stupenda scena video tridimensionale. Struggente il canto finale di Maria.
Screenshot_2018-03-28-13-42-31 - Copia
Intrigante il Cristo Morto flessibile risalente alla fine del duecento custodito a Mercatello sul Metauro.  Alto 185 cm,  il suo corpo è di cuoio conciato e senza nodi, e dà al corpo un impressionante flessibilità. Il rito inizia questa sera con il trasferimento del Cristo Morto nella chiesa collegiata dove è affisso ad una croce. Domani, dopo la celebrazione liturgica sarà deposto e accompagnato con una processione alle 20, dove sono presenti le Confraternità, la banda, il terz’ordine francescano, il clero e i bambini con i “misteri”.
Véronique Angeletti@civetta.tv
Categorie correlate: