Polonia, un viaggio tra storia e spiritualità

Polonia Federica StroppaFabriano – Attendevo da tempo la possibilità  di visitare la Polonia e grazie all’agenzia Viaggi del Gentile ho potuto farlo dal 22 al 25 aprile.  È stato un viaggio intenso, ricco di emozioni, tra storia e spiritualità. La Polonia ci ha accolto con le sue bellezze naturali e con la gran distesa di verde davanti a noi. La visita alle miniere di sale di “Wieliczka,” patrimonio dell’UNESCO, ci ha permesso di vedere ancora di più la bellezza straordinaria della natura. Anche se devo ammettere che passare da zero a meno sessantaquattro metri da terra in un minuto, ti fa sentire un po’  sotto sopra. Ma tutto passa di fronte allo spettacolo che ti trovi di fronte come la cappella dedicata a Santa Kinga con dei bassorilievi di sale raffiguranti la vita di Gesù. Cracovia è una città che mostra ancora le tracce del nazismo e del comunismo attraverso  le costruzioni ancora esistenti. Oggi sta crescendo molto anche grazie al numero altissimo di università, ventisette tra statali e private, che l’hanno resa il capoluogo dei giovani. Quello che ha permesso alla Polonia e al popolo polacco di non scomparire, nonostante i due totalitarismi che l’anno attraversata, è la profonda identità Cristiana. Questo l’ho notato in due momenti particolari, sia nella visita alla casa di Karol Wojtyła a Wadowice, sia a quella al Santuario della Madonna di Czestochowa. Durante la visita alla casa di San Giovanni Paolo II, abbiamo ripercorso la sua vita ed i suoi  ventisette anni di pontificato. È  stato bello ed intenso sentir parlare della vita del Santo Padre attraverso le parole e le emozioni della guida, un suo connazionale.  Altro momento molto intenso la visita al Santuario della Madonna di Czestochowa  soprattutto nel momento della processione sotto il quadro, con la chiesa gremita di giovani. Nell’ultimo giorno di  permanenza in Polonia abbiamo  visitato i campi di concentramento di Auschwitz  e Birkenau (Auschwitz II). Si possono leggere quanti libri si vuole e vedere altrettanti documentari, ma niente ti prepara all’orrore della realtà. L’unica  domanda che ti poni di fronte a tanta atrocità è soltanto perché? Ovviamente  in questo viaggio non sono mancate le risate e l’allegria come nella serata finale in cui abbiamo attraversato il centro di Cracovia fino al Castello del Wawel in carrozza, un’esperienza semplicemente fantastica. Personalmente devo ringraziare sentitamente mia madre Stefania, Marco e tutto il gruppo di “sollevatori” che mi hanno  fatto vivere un’esperienza indimenticabile.

Federica Stroppa

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