Pergola – Pronta al confronto, la Bcc di Pergola e di Corinaldo su quella “moratoria” richiesta dal Governo di Giuseppe Conte sulla riforma del credito cooperativo che posticiperebbe l’avvio dei gruppi bancari cooperativi programmati per fine anno. Quei 18 mesi in più che rallentano la riforma voluta da Banca Italia e dal governo Renzi a tutela dell’identità mutualistica, del ruolo e della capacità competitiva delle piccole banche di credito cooperativo e delle casse rurali.

«Una riforma necessaria – spiega dalla sede pergolese il presidente Claudio Rovelli -. Sono tre anni che ci lavoriamo e ha richiesto un impegno straordinario. Obbligandoci a fare parte di gruppi bancari, ogni Bcc ha potuto conservare autonomia, mantenere un ruolo sul territorio, avere relazioni con i soci e con i clienti, continuare a gestire il credito alle famiglie e alle aziende, e rimanere a capo di determinati servizi. Ma alleandosi ad un gruppo bancario, ci è stato dato l’opportunità di unire le nostre forze, occupare spazi ed affrontare sfide che, da sole, le bcc non potevano fare.»

Insomma una riforma basilare «che necessita sicuramente di correzioni – precisa Rovelli – ma non di essere rallentata. L’indecisione crea instabilità.» Sulle modifiche, è propositivo: «Dobbiamo ottenere dal legislatore più proporzionalità. Non si può mettere tutte le banche sullo stesso piano anche perché alcune normative del mondo finanziario come i derivati, la finanza strutturata non ci riguardano.»

La richiesta dell’Iccrea banca, il gruppo nel quale è entrata la Bcc di Pergola e Corinaldo aspetta il provvedimento di autorizzazione per fine di agosto pertanto «fermarci adesso sarebbe fermare un aereo che sta per decollare.»

Intanto dal punto di visto operativo: «Quello annunciato in assemblea lo applichiamo. I nostri progetti sono di finanziare il più possibile il territorio e le sue aziende tuttavia programmare la gestione del personale e piani industriali in un futuro così incerto non sarà facile.»

Véronique Angeletti@civetta.tv