Il Parco dello zolfo delle Marche si allarga all’Emilia Romagna e ha una dotazione di 500mila euro all’anno

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Turismo – Si allarga all’Emilia Romagna, il “Parco dello zolfo delle Marche”. Merito di un banale comma, il 512, un emendamento nella finanziaria 2020, che dà all’ente una dotazione finanziaria di 500mila euro per il 2020-2022. Un milione e mezzo per continuare a raccontare un’industria che ha fatto la storia dei loro comprensori, recuperare poli estrattivi, documenti e memorie e trasformare il tutto in un potenziale turistico. Da quest’anno di fianco alla miniera di Cabernardi di Sassoferrato, alla raffineria di Bellisio Solfare di Pergola e alla miniera di Perticara di Novafeltria ci sono le miniere di San Lorenzo in Solfanelli di Urbino e il complesso minerario di Formignano di Cesena. Un allargamento che riguarda ovviamente anche la comunità del Parco. I comuni di Urbino e Cesena siederanno vicino a Sassoferrato, Pergola, Arcevia, Novafeltria, Talamello, Sant’Agata Feltria, e l’Unione dei comuni Valmarecchia vicino all’U. M. del Catria Nerone e all’Esino Frasassi.
Paradossale la storia dell’Ente Parco. Ha realizzato molte iniziative anche se è rimasto intrappolato da politica e burocrazia. Costruito grazie a una legge del 2001, con un unico articolo, istituito ufficialmente il 20 aprile 2005 con la finalità di “assicurare il recupero, la conservazione, la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico-culturale e tecnico-scientifico dei siti e dei beni” sarà gestito per oltre dieci anni da un comitato provvisorio che non riuscirà a redigere uno statuto fino al 2017. La legge aveva istituito un parco regionale marchigiano che non lo era più con la partenza di Novafeltria in Romagna ed anche perché non esisteva per i parchi minerari una legge quadro di riferimento salvo quella per i parchi naturali.

«Questa finanziaria – spiega il presidente Carlo Evangelisti di nuovo ma del nuovo consiglio di amministrazione insediato a primavera dell’anno scorso – recupera una proposta di legge firmata dal compianto onorevole Massimo Vannucci del Partito Democratico e rende tutto molto più snello».

Insomma dà all’Ente la possibilità di fare piani pluriennali di investimenti e di costruire una visione comune.  Anche se la rigidità istituzionale non ha impedito all’Ente di finanziare restauri e iniziative culturali, come la nascita del polo archeominerario di Cabernardi con il recupero del sito estrattivo esterno e il potenziamento del museo (oltre 1,3 milioni di euro), a Perticara di Novafeltria, della vecchia scuola della Montecatini e la sua trasformazione in un centro civico, a Talamello della polveriera, la pubblicazione di libri, il supporto alla catalogazione degli archivi, di ricerche genealogiche. Nel futuro, forse un laboratorio chimico esperienziale a Bellisio.

Véronique Angeletti@Civetta.tv
parco-dello-zolfo-copertinaQualcosa in più….Accumula novità l’Ente Parco dello zolfo delle Marche dal 31 dicembre 2019 anche dell’Emilia Romagna.
Dopo 14 anni ha smesso di essere gestito provvisoriamente e ha un cda insediato da marzo 2019 dove consigliere per il nostro comprensorio è Patrizia Greci, il presidente dell’Associazione La Miniera onlus; a breve avrà un direttore – la commissione sta valutando i candidati, il bando si è chiuso a gennaio -; ha chiuso un accordo con la Svim, l’agenzia di sviluppo Marche, per reperire ulteriori finanziamenti e ha una comunità del Parco (presidente Ugo Pesciarelli, ex sindaco di Sassoferrato ed attuale presidente dell’UM Esino Frasassi ) pronta a dare indirizzi – si è riunita il 4 febbraio scorso-.
Adesso, forte dell’emendamento alla finanziaria, nascono partnership interessanti con l’Emilia soprattutto considerando che, in dote, ha garantito 500mila euro l’anno, un milione e mezzo in tre anni per dare concretezza ad una visione strategica.
Ve. An,
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