Aedes? Fast? Coc? Ufficio Tecnico e tecnici privati? Il perché e come muoversi…

231Martedì 3 gennaio il sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, ha indetto una conferenza stampa per spiegare ai cittadini il contenuto dell’ordinanza del 16 dicembre, relativa alla ricostruzione post sismica nei territori colpiti dal terremoto. Data l’importanza della questione e i numerosi interrogativi della popolazione, abbiamo voluto approfondire l’argomento con l’ingegner Federica Farinelli, direttore tecnico della Domus s.r.l., l’impresa di costruzioni fabrianese che annovera ricerche ed esperienze maturate negli anni in ambito nazionale, nel campo del recupero strutturale di opere murarie e in legno.

In seguito al recente sisma che ha colpito il centro Italia, la Domus ha effettuato numerosi sopralluoghi, sia a Fabriano che in altre città danneggiate dal terremoto, come Arquata del Tronto, Ascoli Piceno e Fermo, intervenendo con opere di messa in sicurezza e ripristino.

Abbiamo chiesto a Federica di illustrarci l’iter burocratico che solitamente si applica in seguito ad una richiesta di sopralluogo da parte dei privati, soffermandoci in particolar modo sulla situazione della nostra città. “Il comune di Fabriano, in seguito al sisma e in piena emergenza, ha voluto utilizzare sin dall’inizio le sue risorse non coinvolgendo i professionisti privati del settore, ma organizzando delle squadre con i propri dipendenti, alcuni dei quali però non iscritti all’IPE, l’Associazione Nazionale Ingegneri per la Prevenzione e le Emergenze, e dunque privi della formazione e dell’esperienza necessaria. Pertanto le schede AeDES, che si debbono compilare in seguito ad ogni sopralluogo, non potevano essere validate dalla Dicomac, Direzione di Comando e Controllo, che è una struttura centrale mobile attivata solo a seguito di grandi eventi, avente potere decisionale e di supporto al coordinamento locale. 

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Sisma Abruzzo, 2009 – Opere di rinforzo strutturale di elementi in cemento armato su edificio di civile abitazione

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Opere di ristrutturazione e consolidamento di un casolare in muratura con successivo rifacimento del tetto in legno

Quindi il comune, volendo giustamente soddisfare le numerose richieste dei cittadini, si è ritrovato con delle schede non convalidate. Per sopperire a questo problema, ma anche a causa delle ulteriori richieste sopraggiunte in seguito alle scosse del 26 e del 30 ottobre, tramite l’ordinanza del 16 dicembre ha deciso di coinvolgere tutti i tecnici a disposizione dando loro in mano lo strumento Fast. Una scheda, già dal nome stesso, molto più veloce e snella, simile alla AeDES, ma in cui si riporta soltanto l’agibilità o meno dell’edificio. In un secondo momento poi, nel caso di incertezze da parte degli incaricati, si compila la scheda AeDES, più approfondita, tramite la quale si va a riconoscere subito il danno e decidere se evacuare o meno le persone. Si analizza anzitutto la struttura e la geometria dell’edificio, il livello del danno, alcune informazioni sulla morfologia del terreno, e si valuta infine il rischio, dichiarando l’agibilità o l’inagibilità dell’immobile. In base all’ordinanza sopracitata, se dalla scheda FAST risulta una situazione di “non utilizzabilità”, i proprietari e/o titolari degli edifici su cui è stato richiesto il sopralluogo debbono, entro 30 giorni dalla notifica dell’inagibilità, consegnare agli uffici speciali della ricostruzione presso il Comune di Fabriano – COC – la scheda AeDES, redatta da un tecnico privatamente incaricato, completa della perizia giurata. In questo modo si riuscirà in meno tempo a far fronte alle esigenze di tutti. Ovviamente il termine ultimo della domanda, il 21 gennaio 2017, è per coloro che hanno precedentemente effettuato il sopralluogo e compilato la scheda AeDES.”

Una spiegazione semplice e concisa che ci ha permesso di avere una visione più chiara sull’argomento, grazie ad una Società altamente specializzata. La Domus ha curato interventi su teatri storici, palazzi monumentali, chiese ed edifici ecclesiastici, con soluzioni innovative.

In seguito al terremoto del 1997 – spiega – siamo subito intervenuti con azioni di messa in sicurezza, recupero e riqualificazione degli edifici, ma è nel 2009, dopo il sisma dell’Aquila, che abbiamo avuto l’opportunità di specializzarci ulteriormente. Interventi di ripristino della sicurezza, miglioramento e adeguamento sismico, e corsi di aggiornamento per porre in opera applicazioni all’avanguardia, come il sistema Cam e gli isolatori sismici, ci hanno fatto crescere molto; esperienze supportate anche da alcuni seminari che abbiamo organizzato nelle Marche e in Umbria”.

Ultimamente Federica è stata anche contattata da un’associazione locale, per organizzare un convegno con lo scopo di sensibilizzare i cittadini sulla prevenzione: “Purtroppo c’è poca cultura in questo ambito, ma non ci si rende conto che c’è in ballo la vita delle persone; quindi è fondamentale informare, far conoscere ad esempio la vulnerabilità di un edificio, fino a che punto può resistere, e redigere poi un programma di riqualificazione. Credo sia importantissimo, e anche scontato per un territorio altamente sismico come il nostro, conoscere nuove tecnologie da poter immettere anche sul mercato, in modo tale che un privato abbia l’opportunità di adeguare o riqualificare la propria casa secondo le tecnologie più innovative”.

Chiara Tiberi@civetta.tv

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