A Genga le Giornate del FAI

Castello di Genga

La torre di Guardia, il Ponte Romano ma anche il museo Speleologico sono le “bellezze” che il Gruppo Fai di Fabriano, Sassoferrato e Genga hanno scelto di mettere al centro delle Giornate di Primavera. Dalle sue origini romane, il ponte ha ancora il basamento, poi nel XI si è arricchito di una torre di guardia sul fiume Sentino che collega il piccolo borgo abbaziale di San Vittore delle Chiuse con l’antica strada medievale che conduceva a Castel Petroso, attuale Pierosara, gastaldato Longobardo.

La sua posizione strategica permetteva il superamento del Sentino quando la Gola di Frasassi non era ancora percorribile. Difeso da una torre quadrangolare medievale, il ponte è stato realizzato con la pietra calcarea della Gola e ha un lato a sesto acuto e l’altro lato a tutto sesto.

Oltre al ponte, gli apprendisti ciceroni del Liceo scientifico “V. Volterra”, del Liceo classico “F. Stelluti”, del Liceo artistico “Mannucci” e dell’Istituto turistico “Morea” e sono seguiti dai professori Paola Ascani, Walter Bernardini, Marina Bordi, Teresa Ciculi, Letizia Leonardi. I liceali saranno le guide del museo Speleo Paleontologico. Allestito nel cenobio dell’Abbazia di San Vittore conserva il famoso ittiosauro di Genga. Un reperto fossile di straordinaria importanza scientifica rinvenuto il 20 luglio 1976 nella vicinissima Camponocecchio in occasione dei lavori di costruzione di una galleria pertinente alla SS 76 della Val d’Esino. Si tratta di un rettile marino lungo circa 3 metri, dall’aspetto simile a un delfino, vissuto nel Giurassico superiore, circa 150 milioni di anni fa. Il fossile, denominato “Ittiosauro di Genga” e soprannominato “Marta” rientra in una delle tre sezioni del museo che è stato inaugurato nel 2005.

Interessante proseguire con una visita al Museo “Arte, Storia e Territorio” nel cuore del Castello di Genga, sede del Premio “Dalla Venere alle Veneri”.

Sabato 24 e Domenica 25 marzo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

 

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