Avis Fabriano, rinnovato il Consiglio Direttivo

70 anniCattedrale Labari1

I labari Avis durante la cerimonia per il 70° anniversario della fondazione della sezione fabrianese

Fabriano – L’Avis di Fabriano ha rinnovato il Consiglio Direttivo, composto da Sebastiano Paglialunga, presidente uscente, Luciano Bano, Gianfranco Pellegrini, Cosimo Alterio, Alberto Giorgetti, Chiara Spuri, Sante Bartocci, Francesco Bergantini, Rosilio Gagliardi, Rosa Brandi, M.Lina Gubinelli, Brenno Bartola e Ilaria De Bustis. Il cambio dei vertici della Sezione Avis, che ora dovrà provvedere alla nomina del presidente e degli altri componenti del Direttivo, è arrivato dopo due giorni di elezioni, iniziate con l’Assemblea Generale durante la quale il presidente in carica da quattro anni ha relazionato sull’attività svolta. Ha rivolto un saluto e un ringraziamento alla coordinatrice del Centro Trasfusionale Maria Paola Corinaldesi, agli altri medici Enrico Gezzi e Simona Mulattieri e a tutto lo staff di questa struttura, Consiglio Direttivo in testa, un “Commosso saluto”, Paglialunga lo ha poi riservato ai donatori deceduti nel 2016: Gisleno Bianchetti, Enrico Lattanzi e inoltre a Sandra Berionni “volontaria collaboratrice presso il Centro Trasfusionale”. Da queste premesse è passato ad occuparsi di “cosa abbiamo fatto in questi quattro anni? Parlo delle varie gite, pranzi conviviali, teatro e della gara dei ragazzi delle medie ai giardini pubblici” sottolineando una novità: la nascita del gruppo giovani, la costruzione del sito “Avis Fabriano” e l’ingresso in Facebook. Avis“I giovani – ha commentato – sono una risorsa e una necessità ed è con questo nuovo spirito che il Consiglio Direttivo si accingeva ad operare nel quadriennio cercando di avvicinarsi al loro modo di interagire e comunicare”. Dal 2013 è passato al 2014 “incontri con gli studenti in modo massiccio nelle scuole e al Centro Trasfusionale” e al 2015 “l’anno del 70° anniversario di fondazione della nostra sezione Avis. Tutti i nostri sforzi sono stati finalizzati soprattutto alla buona riuscita dell’evento. Il 2 giugno è stato il grande giorno: tutta la città si è stretta attorno ai nostri donatori”. Infine il 2016. “Prima di tutto abbiamo cercato di andare incontro alle esigenze dei donatori dal punto di vista della comunicazione, utilizzando anche gli sms, considerandoli meno invasivi e da consultare anche in momenti successivi con più calma e tranquillità. Abbiamo aperto la sede alle associazioni con l’intenzione di farci conoscere meglio e con la speranza di convincere qualcuno a diventare donatore, aumentando gli incontri con gli studenti di tutte le classi, dalle elementari alle superiori, cercando di diffondere il più possibile l’importanza della nostra associazione, impegnandoci nel coinvolgere i medici di famiglia perché invitassero i propri pazienti a diventare donatori. Mio dispiacere – ha commentato – non essere riuscito a coinvolgere i dirigenti delle ditte di Fabriano convincendoli ad essere un po’ più elastici nei permessi per le donazioni. Oggi a chi fa una donazione di sangue andrebbe data una medaglia al valore – e ancora -nonostante i nostri sforzi da qualche anno, in coincidenza della crisi finanziaria che attanaglia Fabriano in particolare ma anche tutta l’Italia, il calo delle donazioni è costante, tanto che il 2017 è iniziato addirittura con la richiesta di sangue da parte dell’Avis provinciale perché stavano finendo le scorte: questa volta la colpa è del maltempo. La crisi economica – ha postillato – si riflette anche con un calo di donazioni. Non sono numeri che spaventano ma stiamo lavorando su questa flessione. Per me bisogna insistere sui giovani perché non dobbiamo mai dimenticare che l’associazione va avanti soltanto se si aggiungono nuove leve: giovani convinti e costanti nel recarsi al centro trasfusionale. La costanza, la periodicità nell’effettuare la donazione, infatti, rappresenta un punto di forza per l’associazione ed una garanzia per l’approvvigionamento del sangue e dei suoi derivati. Altro motivo sono i controlli molto più accurati al momento della donazione. Inizio sempre le mie chiacchierate con i nuovi donatori con questa frase: la regola fondamentale quando si fanno le donazioni è non nuocere. Si fanno controlli molto più accurati – ha concluso Paglialunga – proprio perché chi dona e chi riceve non devono rischiare niente. Ciò comporterà qualche donazione in meno ma la sicurezza è basilare”.

Daniele Gattucci

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