Il Palio della Rocca di Serra ricorda il genio di Francesco di Giorgio Martini amico di Leonardo da Vinci

30° Palio della RoccaSerra Sant’Abbondio – Oggi, il borgo di Serra è di nuovo in festa. Con le sue osterie, il suo mercatino, i suoi giocolieri. Come ogni anno gli abitanti di Serra Sant’Abbondio ricordano la loro Rocca perduta con un Palio che da essa prende il nome, e che quest’anno giunge alla sua 30esima edizione, in qualche modo un omaggio anche alla straordinaria perizia del suo progettista, Francesco di Giorgio Martini da Siena.

Ma chi era Francesco di Giorgio Martini ?

Francesco di Giorgio Martini, Planimetria della Rocca di Serra Sant’Abbondio, Ms. II, I, 141, fol. 70. Biblioteca Centrale di Firenze

Nel Rinascimento, come ben si sa, ci fu una concentrazione di grandi ingegni mai vista prima e mai ripetuta dopo, soprattutto in Toscana dove, nel breve volgere di pochi decenni, si sviluppò una produzione artistica di eccezionale valore ad opera di indiscussi maestri, da Leonardo a Michelangelo, da Raffaello a Masaccio, da Brunelleschi a Botticelli, per citarne solo alcuni.

Il Rinascimento è anche il periodo in cui fiorisce Francesco di Giorgio Martini (1439-1501), senese, appartenente a quella felice stagione in cui la cultura, intesa nella sua accezione più ampia e completa, produsse capolavori che ancora oggi suscitano meraviglia ed emozione.

Francesco di Giorgio Martini fu uno di quegli immensi personaggi che, vissuti in un clima culturale di rara intensità e inoltre favoriti e sollecitati dal mecenatismo dei grandi signori dell’epoca, furono in grado di affinare le proprie tecniche e ampliare le proprie competenze al punto da diventare artisti eccezionalmente versatili.

20160828_124326Il giovane Francesco, che aveva iniziato dipingendo opere di piccole dimensioni destinate ad una committenza di rango non eccelso, in breve tempo progredisce nella sua arte, modifica il suo stile accostandosi ai modelli fiorentini – Filippino Lippi e Botticelli – e si dedica anche alla scultura. Ma quando l’artista, nell’ultimo quarto del XV secolo, si trasferisce ad Urbino presso la corte di Federico e poi di Guidobaldo da Montefeltro, la sua attività principale diventerà l’architettura, sia civile che militare.

Suo è il completamento del Palazzo Ducale di Urbino, iniziato da Luciano Laurana, suo è il progetto del Palazzo Ducale di Gubbio – unico edificio rinascimentale nella medievale città umbra -, suoi i progetti di numerosissime Rocche nelle Marche, in massima parte nel pesarese, di alcune delle quali rimangono gli splendidi disegni contenuti nel Trattato di architettura civile e militare conservato sia presso la Biblioteca Centrale di Firenze che nella Biblioteca Reale di Torino, in cui si manifestano lo spiccato sperimentalismo e il gusto per la classicità, con tutta evidenza frutto dello studio del testo di architettura di Vitruvio (I sec. a.C.), che Francesco ben conosceva avendolo tradotto dal latino: da tale lavoro di traduzione emerge anche il ritratto di un Francesco di Giorgio Martini erudito, in possesso di quelle competenze letterarie e linguistiche che erano proprie del bagaglio culturale dell’umanista.

Alla morte del Duca di Urbino l’artista lavorò a Cortona, Loreto, Milano, Ancona, Jesi, Napoli e nella città natale Siena, elaborando progetti dai contenuti tecnologici assolutamente innovativi, e inoltre inventando macchine da guerra e armi, forse influenzato da Leonardo da Vinci di cui era amico.

Gli esempi di architettura civile e religiosa costruiti su progetto di Francesco di Giorgio Martini hanno resistito all’urto del tempo e degli eventi storici, spesso traumatici, in numero superiore rispetto agli edifici con funzioni difensive: infatti molte delle Rocche da lui progettate sono purtroppo andate perdute, di altre si sono salvate porzioni più o meno ampie, di altre ancora restano solo gli splendidi disegni. È questo il caso della Rocca di Serra Sant’Abbondio (1478-1486), commissionata e fatta erigere dal Duca Federico da Montefeltro a difesa del passo appenninico. La Rocca, che aveva planimetria romboidale e zona interna di forma a croce, con grandi torrioni circolari, insieme a quelle di Cagli, Mondavio e Mondolfo, doveva costituire l’impressionante linea fortificata a difesa del Montefeltro.

Tiziana Gubbiotti@civetta.tv

20160828_124405Le due illustrazioni sono tratte dal libro “Serra Sant’Abbondio un paese tra Marche e Umbria” di Luigi Marra pubblicato dal Comune di Serra Sant’Abbondio, ottobre 1996

Il Palio della Rocca festeggia 30 anni. Edizione speciale per il prestigioso traguardo