Sci sul Catria: 10 associazioni ambientaliste chiedono alla Procura di Urbino indagine e sequestro

Piste da sci del Monte CatriaDenunciati da dieci associazioni ambientaliste marchigiane «lo scempio del Catria » ossia «gli pseudo lavori di potenziamento e messa in sicurezza del comprensorio sciistico sull’Acuto». L’Alleanza delle associazioni ambientaliste marchigiane, prima volta nelle Marche, ha depositato alla Procura di Urbino, la scorsa settimana, un esposto nel quale illustra una lunga lista di irregolarità. Ne chiedono alla magistratura l’accertamento e, in via d’urgenza, il sequestro preventivo del cantiere e di tutte le aree interessate. Sotto accusa, la costruzione di nuove piste, in difformità con il progetto depositato dal comune di Frontone, all’origine di «un gravissimo danno ambientale forse insanabile» con la costruzione di una nuova seggiovia sul versante orientale.
Foto Fabio Taffetani -Lavori a favore del resort sciistico delle Cotaline sul Monte Catria
Per l’Alleanza sono state disattese le prescrizioni imposte dalla Valutazione d’Incidenza Ambientale (in sostituzione alla più complessa Valutazione d’Impatto Ambientale ndr) – e non sono stati rispettati i vincoli che tutelavano l’Acuto, sito della rete Natura 2000 sia come zona a protezione speciale (Zps), sia come sito d’interesse comunitario (Sic). Ragione per cui prevedono di coinvolgere il Ministero dell’Ambiente e la Comunità Europea.
Danneggiamento aggravato, distruzione e deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto, distruzione e deturpamento di bellezze naturali, esecuzione di opere in assenza di autorizzazione o in difformità di essa, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità commessa da pubblici impiegati incaricati di un servizio pubblico ed abuso d’ufficio sono le ipotesi di reato.
Per costruire il dossier, l’Alleanza che unisce il Club Alpino Italiano (Cai), la Federazione Pro Natura, il Gruppo Intervento Giuridico, Italia Nostra, Lega Anti Caccia, Lega Anti Vivisezione, Legambiente, Lipu, Lupus in Fabula e WWF Italia si sono avvalsi di esperti per valutare la situazione ante e post lavori. Come il geologo Andrea Dignani, il botanico Fabio Taffetani della Politecnica delle Marche e il compianto Gabriele Fangi, docente di geomatica presso la Politecnica in collaborazione con Natalino Pierpaoli, il vice presidente di “Monte Offo” di Mondolfo.
Foto Fabio Taffetani -Lavori a favore del resort sciistico delle Cotaline sul Monte Catria
Dai loro calcoli georeferenziati oltre 6,5 ettari di boschi sono stati eradicati al posto dei 2,7 autorizzati, delle piste da sci non autorizzate con un fronte di 40 metri sono nati da sentieri, sbancamenti alti 10, 12 e 15 metri hanno amplificato l’instabilità di una zona dove la roccia è friabile e le pendenze sfiorano il 30%. Oltre ad aver sradicato alberi di pregio e distrutto il sottobosco con il terreno di scarto, i lavori hanno raschiato secoli di sedimentazione, alterato il suolo, la biodiversità della flora e l’habitat degli uccelli. Sotto accusa anche il sistema di calcolo delle compensazioni pecuniarie che, per l’alleanza sono inferiori a quanto dovuto. Sotto mira anche la Regione Marche, che non ha mai controllato i lavori, seppur abbia investito 6,5 milioni di soldi pubblici. «Non si tratta di mettere sotto campana la montagna – ha concluso il Cai – ma chiediamo strategie di sviluppo che non siano così distruttive per la natura».
Véronique Angeletti@Civetta.tv
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