Esche avvelenate a Sassoferrato

bocconiSassoferratoTorna l’incubo delle esche e dei bocconi avvelenati. Tre cani sono morti sabato dopo essere andati sul monte del Gobbo. Tutti sul lato opposto al complesso di Santa Croce.
Una morte rapida che non ha lasciato tregua a Vespa, 9 anni, la cagnetta dell’ottantenne Primo Brescini, quella mattina a caccia con il figlio Alberto. “Stavamo per rientare a casa – spiega Alberto – con una lepre nel carniere quando ci siamo accorti che la cagnetta non si sentiva bene. Immediatamente l’ho portata dal veterinario ma dopo due chilometri è diventata tutta rigida ed è morta sul sedile accanto a me”.
Poi la notizia di altri due cani trovati morti in un recinto. Quegli stessi cani di proprietà del cacciatore che i Brescini avevano incrociato alle falde del Monte. Aveva fatto una passeggiata corta, per sgranchire i cani, poi il ritorno a casa e alle 17, al momento del pasto serale, erano morti.  Sul caso indagano i militari del Corpo Forestale locale.
L’Asur sta effettuando tutte le analisi del caso. Intanto, è allarme in paese perché la zona è piuttosto frequentata, per lo più da cacciatori e tartufai ma anche da semplici passeggiatori con animali a seguito, data la vicinanza all’area urbana.
La paura è tanta, i proprietari di cani non si sentono tranquilli a portare a spasso i loro amici a quattro zampe in quella zona; la paura serpeggia soprattutto tra i cacciatori, i maggiori fruitori del monte, i quali si stanno adoperando per spargere il più possibile la notizia per evitare nuovi decessi. Al vaglio la possibilità di mettere delle segnalazioni che avvertano del pericolo che si corre portando i cani in quell’area.
Le indagini del Corpo Forestale cercheranno ora di accertare la verità, ma noi vi invitiamo a stare in guardia e a segnalare alle autorità competenti qualunque cosa possa essere utile alle indagini e a smascherare i colpevoli di questo atto indegno e criminoso.

Veronique Angeletti e Pamela Damiani@riproduzione riservata

Per approfondire…

Una brutta notizia che purtroppo si va ad aggiungere ad una lunga serie di notizie del genere. Basta scrivere su google “esche avvelenate” e si vedranno comparire numerosi articoli riferibili a casi del genere in tutta Italia…polpette avvelenate, bocconcini pieni di chiodi…tutti escomotage criminali che hanno un unico scopo: colpire gli animali in maniera definitiva e senza possibilità di scampo, l’atto più bieco che si possa immaginare.
cacciatore-cane-2Sono notizie come questa che giustificano le preoccupazioni di associazioni animaliste e venatorie circa la soppressione del Corpo Forestale dello Stato e il suo assorbimento nell’Arma dei Carabinieri, privandoci dell’unica forza di polizia specializzata da sempre nella lotta ai reati ambientali ed alle ecomafie. È di pochi giorni fa un comunicato a firma congiunta delle Associazioni Venatorie (FIdC – Enalcaccia – ANUUMigratoristi – Arci Caccia – Eps – CNCN) in cui si richiede a gran voce il permanere di una polizia del territorio. Si legge nel comunicato “La preoccupazione che deriva dal superamento dei Corpi di Polizia provinciali, costituiti per essere impegnati nella lotta al bracconaggio e alle frodi che riguardano la protezione degli animali selvatici, dei pesci, dei boschi, ma anche alla sicurezza di donne e uomini che, nelle campagne, risiedono e producono risorse insostituibili per l’economia del Paese, è forte tra quanti vivono correttamente la natura e, tra questi, i cacciatori. Tutti, dai media ai politici, richiamano l’importanza ed il valore del nostro paesaggio, l’importanza della lotta all’inquinamento e all’aggressione del suolo al fine di offrire una migliore Italia agli occhi del mondo, per l’oggi e per il futuro e – in contraddizione con queste affermazioni – scompare la Polizia Provinciale“.
ForestalePochi giorni fa, la consigliera nazionale dell’Enpa, Annamaria Procacci, intervenuta ad un incontro promosso dalle sigle sindacali del Corpo Forestale dello Stato, contrarie al possibile assorbimento nell’Arma dei Carabinieri, ha ricordato come il Corpo Forestale, con il Noa (Nucleo Operativo Antibracconaggio) e con il Nirda (Nucleo Investigativo per i Reati a Danno degli Animali), “ha una specificità e una esperienza di prevenzione e di controllo ambientale che devono essere preservate e valorizzate nell’interesse della collettività intera, non soltanto degli animali e dell’ambiente“. Secondo l’Enpa, è incomprensibile che, proprio nel momento in cui l’Europa inizia a serrare i ranghi contro i reati ambientali (nel 2008 l’UE ha emanato una direttiva per la repressione penale di tali delitti) e alla vigilia del grande piano d’azione europeo contro il bracconaggio (che partirà nel 2016), il governo Italiano si appresti a cancellare l’unico Corpo, insieme alla Polizia Provinciale, specializzato nella tutela ambientale.2cani
Questo è quel che accade nel mondo cosiddetto “civile”, in cui le politiche sugli animali vengono messe sempre in secondo piano. E pensare che in Nepal è stata istituita una festa per ringraziare i cani, non solo quelli domestici, ma anche i randagi per la loro amicizia. Nel corso di questa festa i cani vengono benedetti e poi gli vengono serviti una serie di piatti deliziosi che di certo non hanno occasione di mangiare ogni giorno. Una vera celebrazione per i nostri amici cani, che vengono in questo modo venerati e ringraziati per la loro fedeltà nei nostri confronti.
La Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione degli animali da compagnia, operativa anche in Italia a partire dal 1 novembre 2011 dice “Nessuno causerà inutilmente dolori, sofferenze o angosce ad un animale da com­pagnia, nessuno deve abbandonare un animale da compagnia“.
Cosa fare quando si intende segnalare un caso di maltrattamento? Chiunque, che sia privato cittadino o un’associazione, può rivolgersi ad un qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Vigili Urbani, etc…) segnalando uno dei casi di illeciti e richiedendo un intervento per accertare il reato ed impedire che questi venga portato ad ulteriori conseguenze.

Pamela Damiani@riproduzione riservata

Il compito più alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudeltà
(Emile Zola)