Apertura della Porta Santa alla Madonna del Cerro

cerroSassoferrato – Sabato 19 dicembre, alle 16 al Santuario del Cerro, apertura solenne della Porta Santa. Come indicato da Papa Francesco che ha voluto aprire l’8 dicembre la Porta della Misericordia “dove chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza e chiesto che “la domenica successiva … in ogni Chiesa particolare, nella Cattedrale che è la Chiesa Madre per tutti i fedeli, oppure nella Concattedrale o in una chiesa di speciale significato, si apra per tutto l’Anno Santo una uguale Porta della Misericordia”. Il  pellegrinaggio è un segno peculiare nell’Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraversando la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi. Questa Porta – spiega Don Giancarlo Vecerrica – non è altro che Gesù e come Vescovo ho voluto che il Santuario ospitasse una Porta della Misericordia e per due ragioni. La prima perché è un luogo speciale che nonostante sia isolato attrae sempre tanta gente ed è un faro sul monte per tutta la popolazione. È una chiesa di accoglienza e di conversione. Inoltre, il Santuario ècerro_2 dedicato ad una Madonna che protegge i bambini e le mamme. Una speciale protezione di cui abbiamo ancora più bisogno in questo momento difficile, in cui dobbiamo lottare insieme per mantenere il punto nascita di Fabriano. Punto che eroga un servizio per un comprensorio che si estende fino a Serra Sant’Abbondio e Frontone, l’altro lato del monte dove il Santuario svetta”. Il Santuario domenica 20 dicembre sarà il luogo d’incontro della Coldiretti locale per un momento di riflessione sull’anno agrario. Prevista dopo la messa delle ore 11, la tradizionale benedizione dei trattori.

Rotondo 1Un dono molto speciale quello concesso dal Vescovo Don Giancarlo che ha sempre dimostrato quanto è vicino alle comunità che vivono a margine della diocesi. Spesso, ama dichiarare che il Santuario è un luogo particolare. Forse perché fa parte di quei luoghi dove le leggende si diffondono a suon di verità e le verità sono così belle da diventare leggende. In fondo, la chiesa che svetta alle pendici del Monte Rotondo è la storia di un’affresco della Madonna, di una fonte miracolosa e della devozione di un ciabattino, misero e gobbo. Il Santuario, che deve il proprio nome al fondo, ricco di Cerri, ospita l’immagine della Madonna che risponde alle preghiera di una madre. La mamma l’ha invocata per proteggere il suo bimbo perché, in un momento di ira, lo voleva consegnare al diavolo, simboleggiato da un mostro nel dipinto. Ma è soprattutto la storia di Angelo Bessi, un povero ciabattino analfabeta colpito da poliomielite che non smise mai di pregare l’affresco ed ottenne miracoli per la sua famiglia e anche per tanti altri e a forza di pellegrinaggi e sacrifici riuscì a ricostruire l’ex chiesa di Rotondo, ad ampliarla, fino ad edificare la chiesa come oggi la conosciamo. Lì, dagli ex-voto, sono in tanti ad aver ricevuto grazia e spesso si sentono racconti di mamme che ringraziano per il dono della gravidanza. Il che spiega perché il Santuario è meta incessante di pellegrini e di devoti. Ancora più oggi che si trova al centro di importanti meta turistiche. Come la Rocca di Rotondo (XIV sec.) recentemente restaurata, il Parco archeominerario dello zolfo di Cabernardi, una fitta rete di sentieri sul Monte Rotondo, montagna che ultimamente si è rivelata piene di sorprese geologiche (grotte), faunistiche e botaniche di notevole importanza ed ospita anche il Doglio Park, paradiso di chi ama scarrozzare in mountain bike.

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