La richiesta bocciata prima ancora di essere letta

Regione 2Il testo della richiesta del Coordinamento per la difesa del punto nascite del comprensorio montano dell’Area Vasta 2 di Fabriano consegnata al Presidente Luca Ceriscioli il 22 dicembre 2015

 

Fabriano 22/12/2015           

Al Governatore delle Marche,

e p.c. alla sua Giunta,

Al Consiglio Regionale delle Marche

Oggetto : richiesta mantenimento punto nascite di Fabriano in deroga ai 500 parti/anno in zona montana disagiata.

Premesso che :

  • l’intesa del 16/12/2010 raggiunta in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha stabilito le “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo”;
  • tale intesa ha fissato il numero di almeno 1000 nascite/anno quale parametro standard a cui tendere per il mantenimento e l’attivazione di punti nascita, estendendo la possibilità a punti nascita con numeri inferiori e comunque non inferiori a 500 parti/anno previsti solo sulla base di motivate valutazioni legate alla specificità dei bisogni reali delle varie aree geografiche interessate alla riorganizzazione;
  • la Regione Marche sta provvedendo a riorganizzare la propria rete ospedaliera nel senso di raggiungere una migliore efficacia ed efficienza delle prestazioni arrivando a chiudere piccoli ospedali, come ad esempio Sassoferrato, trasformato nella prima e unica Casa della Salute h24 di dimensioni più adeguate ai livelli di assistenza medica indicati dagli standard nazionali;
  • nel territorio marchigiano sono presenti attualmente 14 punti nascita all’interno di strutture ospedaliere attrezzate;
  • il Piano regionale di revisione delle reti cliniche, in accordo con l’intesa sopra menzionata del 16/12/2010 ha previsto la chiusura di tre punti nascita: Fabriano, Osimo e San Severino Marche.

Tenuto conto che:

  • in altri paesi europei come Austria, Germania, Svizzera da tempo si sono fatte scelte più flessibili rispetto a territori montani e/o scarsamente popolati;
  • il territorio montano della provincia di Ancona con i Comuni di Cerreto D’Esi, Fabriano, Genga, Sassoferrato, Serra San Quirico ha una popolazione di circa 47.876 abitanti di cui 5475 stranieri, circa l’11% distribuita su un areale complessivo di 677,04 Km2 con una densità di 78 abit/Km2; 
  • piccoli centri abitati sono distribuiti su tutta la fascia collinare submontana e montana, pertanto ogni comune ha una miriade di località e frazioni da servire. Il Comune di Fabriano ne conta in totale 60 e le distanze di queste dal centro sono comprese tra i circa 10 Km di Albacina, S. Donato, Viacce, Vallemontagnana, i 30/35 km di S. Elia, Grotte di Precicchie, Precicchie, i circa 20 di Campodonico, e dislivelli altimetrici compresi tra le quote minime dei 286 di Borgo Tufico ai 936m s.l.m. di Poggio San Romualdo. Il Comune di Sassoferrato ha la popolazione diffusa su 47 frazioni con altitudini che arrivano fino ai 715 m s.l.m. di Montelago. Il Comune di Serra San Quirico conta 13 frazioni e quello di Genga 36 frazioni con altitudini tra i 300 e 450 m di altitudine;
  • tutto il territorio è caratterizzato da una difficile viabilità interna, questa non migliora sulla via di collegamento principale “SS76” attualmente interessata anche dai cantieri della Quadrilatero oltre i continui lavori di ripristino e manutenzione. Strettoie, cambi di direzione, esondazioni del Fiume Esino nel tratto parallelo alla SS76 nei pressi di Camponocecchio e la presenza di almeno 11 gallerie nel primo tratto in direzione Ancona sono causa di frequenti e lunghe interruzioni del traffico per incidenti mortali. La situazione è resa ancora più problematica nel periodo autunno-inverno a causa di nebbie, gelo e neve;
  • il presidio ospedaliero “E. Profili” è punto di riferimento per tutto il comprensorio montano così come descritto;
  • il suo punto nascite dispone di guardia ostetrica h24, assicura assistenza pediatrica, guardia h24 anestesiologica e rianimatoria con n° 2 anestesisti sempre presenti;
  • vanta il più basso numero di tagli cesarei della Regione a partire dal 1991.

Rilevato che:

  • il Governo italiano si è espresso in merito ad una interrogazione a risposta immediata presentata in Commissione XII (Affari sociali), seduta n. 452 di Mercoledì 1 luglio 2015, aprendo alla possibilità della “persistenza dei punti nascita in deroga al volume minimo di 500parti/anno” in caso di situazioni orografiche critiche, ovvero in presenza di aree geograficamente disagiate, a condizione che in tali strutture siano garantiti tutti gli standard organizzativi, tecnologici e di sicurezza previsti per le unità operative ostetriche e neonatologiche/pediatriche di primo livello e che vengano assicurate le soglie di qualità e di sicurezza stabilite dall’accordo Stato-Regione del dicembre 2010 e dai successi atti normativi e di regolamentazione statale e regionale che permettano il parto in condizioni di sicurezza;
  • la Ministra Beatrice Lorenzin in data 11 novembre 2015 ha firmato il Decreto che concede la possibilità di deroga a quanto previsto dall’Accordo Stato-Regione del 16/12/2010 in merito alla possibilità di mantenere aperti punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti/anno su richiesta avanzata dalle Regioni al Comitato Percorso Nascite nazionale che si esprimerà entro 90 giorni dalla richiesta.

Considerato che:

  • tutti i Comuni montani della provincia di Ancona compresi nell’Area Vasta 2 sono territori disagiati per motivi geografici, di viabilità e fortemente colpiti dalla crisi economica con tassi di disoccupazione più alti della media nazionale che crea una disparità nell’accesso ai servizi, quali la sanità, e alla nascita in condizioni di sicurezza;
  • il presidio ospedaliero garantisce un punto nascita nel quale viene assicurata la Guardia Ostetrica h24, assistenza pediatrica continua, guardia anestesiologica h24 ed è territorio montano di confine;
  • già il 23/02/2015 il Ministero della Sanità, accertati i livelli standard nazionali per qualità e quantità ha concesso a 4 punti nascita sotto i 500 parti/anno della Regione Toscana di rimanere aperti per l’eccezionalità legata al basso numero di abitanti e il disagio delle aree montane. Sono i reparti di maternità di Barga (460), Piombino (313), Portoferraio (211) e Bibiena (295);
  • l’eccezionalità è stata concessa grazie ad un accordo con il Ministero in base al quale la Regione garantisce la dotazione di personale, attrezzature e protocolli operativi che li mettono al pari con i punti nascita di ospedali sopra i 500 parti/anno.

Ritenuto che:

  • la Regione già fornisce un reparto di  ginecologia ed ostetricia in grado di garantire i parametri standard di sicurezza in quanto ben organizzato con personale, attrezzature e servizi h24;
  • il punto nascite del presidio ospedaliero “E. Profili” di Fabriano potrebbe diventare il sicuro riferimento di un territorio montano più ampio, interprovinciale (da Pergola a Matelica);
  • alla luce di quanto sopra esposto si rende necessario un approfondimento per aggiornare e rivedere una più equa distribuzione e modalità organizzative dei punti nascita, più flessibili rispetto alla soglia dei 500 parti/anno e più rispondente alle esigenze e alle caratteristiche del territorio,

Il Coordinamento per la difesa del Punto Nascita del comprensorio montano dell’area Vasta 2

chiede

al Governatore della Giunta Regionale Marche

 Assessore alla Sanità

 

di sottoscrivere e far proprio il presente documento

 

 al fine di:

CONCEDERE UNA PROROGA ALLA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITE

MANTENERE LA U.O.C DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA E LA U.O.S DI ISTEROSCOPIA

MANTENERE LA U.O.C DI PEDIATRIA E LA U.O.S. DI NEONATOLOGIA E LA U.O.S. DI MEDICINA SCOLASTICA nella nuova organizzazione dipartimentale dell’Area Vasta 2 in riferimento al Dipartimento Materno Infantile.

 AVANZARE AL MINISTERO DELLA SANITÀ RICHIESTA DI DEROGA ALLA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITE DEL PRESIDIO OSPEDALIERO MONTANO DI FABRIANO “E. Profili”.

 

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