Menichetti (Liberi e Democratici): “Le politiche di accoglienza del Comune vanno sostenute”

GUBBIO – Negli ultimi giorni è diventata sempre più “calda” tra i banchi della politica locale la questione delle politiche di accoglienza adottate dal Comune di Gubbio (che si appresta a dare “asilo” a 40 migranti), e c’è da credere che anche il prossimo consiglio comunale (fissato per martedì 16 febbraio) sarà piuttosto acceso. Nel frattempo però, sull’argomento interviene il consigliere di maggioranza Giovanni Menichetti (Liberi e Democratici).

“Quella dell’accoglienza dei migranti e dei rifugiati – afferma il consigliere – è una questione sulla quale sono in gioco i fondamenti ultimi della nostra civiltà, costruiti anche su atti normativi come la Dichiarazione Universale dell’ONU del 1948, la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo del 1950, la Convenzione ONU dei Rifugiati del 1951 ma pure la nostra Costituzione con i suoi articoli 10 e 35 (il secondo diretto a sancire molto significativamente la libertà di emigrazione per gli Italiani!) e via dicendo.

Di fronte al dramma che da decenni stanno vivendo intere popolazioni straziate da fame e guerre ed all’accelerazione che a tale dramma hanno impresso alcuni dei conflitti più drammaticamente cruenti in corso in tante parti del nostro pianeta (quello in corso in Siria è solo il più tristemente in primo piano nella mappa geopolitica del mondo), le nostre società, le nostre comunità anche locali devono scegliere che atteggiamento assumere.

E tutti sappiamo bene che in situazioni di questo tipo non c’è nulla di più facile e di più utile alle proprie fortune anche elettorali dell’agitare gli spettri delle paure, già in perenne stazionamento nell’animo delle persone comuni, a partire da quello del sottoscritto. E che ci vuole a cavalcare e rinfocolare le parole d’ordine più tristemente abusate in situazioni del genere? Ma siamo certi che questo sia il compito della politica? E siamo convinti che questa sia la risposta coerente coi nostri valori comuni e risolutiva delle nostre povere paure?

Il centrodestra eugubino, per bocca della sua rappresentanza consiliare, affronta il tema come ritiene giusto fare: la solita caricaturale descrizione dell’amministratore da colpire (la vicesindaco Rita Cecchetti che ‘ha la memoria corta’), la implicita attribuzione di comportamenti ed intenti vagamente torbidi e dettati da puro interesse in capo agli amministratori del Comune e ai loro presunti alleati-sostenitori diffusi nella società civile (le ‘associazioni professioniste del dolore’ e l’amministrazione comunale che ‘nelle segrete stanze’ decide un ‘repentino cambio di rotta’ ovviamente perché dei ‘santi’ hanno “bussato alle porte’), il blandire il Vescovo perché comunque in Italia i preti è bene tenerseli buoni (le persone dei migranti ‘ospitate, caritatevolmente, dal Vescovo’), l’assecondare la pancia della gente (il ‘business di circa 50.000 euro al mese, sicuri e spicci, spicci’) e il soffiare sul fuoco delle sue paure (i migranti invasori che già “vagano quotidianamente per la città”). E ciò susciterà forse a breve il post “Ci rubano il lavoro”, l’articolo “Ospitateli a casa vostra” in uno con la lettera aperta sul tema ”Aiutiamoli a casa loro”, il tweet “Già abbiamo tanti poveri da aiutare a casa nostra” corredato da almeno 3.000 firme e, per Natale, la foto del cadavere del bimbo affogato sulla spiaggia greca o italiana con la scritta “Mai più!” e l’invito ovviamente a condividere. Anzi, mi segnalano che sulla rete qualcosa del genere già circola.

Sia detto tra parentesi, ma neanche troppo: gli strumenti che oggi lo Stato e gli enti locali stanno utilizzando per affrontare questa epocale emergenza sono stati messi in buona parte in piedi ieri dai governi nazionali del centro destra, formati e sostenuti da molti di coloro che oggi irresponsabilmente quegli stessi strumenti demistificano e combattono invitando per sovrannumero a boicottarli. E non abbia dubbi, il centrodestra locale: se gli Eugubini decideranno che i fondamenti della loro convivenza debbano essere radicalmente ridiscussi e rifondati presto sarà la loro parte politica a governare questa città e Stirati e la sua maggioranza della quale mi onoro di far parte smetteranno di fare quelli che loro chiamano danni e che io ritengo invece siano il tentativo di farsi responsabilmente carico per la parte che può spettare alle istituzioni comunali di un drammatico e complicatissimo problema umanitario, sul quale ovviamente il centrodestra locale si guarda bene dal proporre una alternativa proposta di governo.

Il dramma che vivono i migranti che bussano alle porte dell’Europa in questi anni richiede capacità di governo e voglia di metterle in gioco, essendo disposti a correggere rotte, a costruire percorsi di accoglienza ed integrazione, tenendo presente che l’alternativa sarebbe solo il subire costantemente il fenomeno, il rincorrere soluzioni emergenziali e necessitate a detrimento dei diritti e della sicurezza di tutti, a partire da quelli dei soggetti più deboli. La Gubbio civile, anche tramite le sue istituzioni civiche ed il suo governo locale inequivocabilmente collocato dentro la storia della sinistra e del centrosinistra italiani, prova a fare la sua parte in una direzione molto precisa: utilizzare gli strumenti che la legge mette a disposizione anche degli enti locali (nella fattispecie il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) per perseguire un disegno politico di accoglienza integrata, con il supporto di soggetti esperti e che dispongano di strutture di accoglienza adeguate in favore di 40 persone che richiedono protezione in quanto richiedenti asilo e rifugiati: davvero il centro-destra locale pensa che la nostra città non debba perseguire questo obiettivo?

Penso che i fondamenti ultimi della nostra civiltà ci impongano di provare. E il Comune di Gubbio prova a fare la sua parte: il suo impegno consentirà l’utilizzo di spazi di pertinenza pubblica per le attività finalizzate all’aggregazione ed alla integrazione delle persone accolte (mediazione linguistico-culturale, orientamento e accesso ai servizi del territorio, formazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo, sociale e legale, tutela psico-socio-sanitaria) secondo un approccio complesso e una linea di condotta che sul nostro territorio già si sta praticando tra difficoltà, gratificazioni, incertezze di risultati, successi ottenuti; uno su tutti: a Gubbio ci sono già alcune decine di persone che sono state strappate alle guerre e alle miserie che ad esse si accompagnano: il bilancio è già solo per questo positivo e migliorabile.

Le ragioni fondanti la nostra convivenza che richiamavo in precedenza io non le ritengo datate e da aggiornare, anzi mi pare debbano essere ulteriormente rafforzate. Pure per questo, soprattutto per questo ritengo che la strada intrapresa dall’amministrazione comunale sia da condividere e da sostenere”.