No all’ospedale unico, ecco la petizione

Santità, è sempre tema caldo

Santità, è sempre tema caldo

Pesaro – I sottoscritti firmatari, cittadini del territorio della Provincia di Pesaro e Urbino, presentano alla S.V. la presente petizione “COSTRUZIONE STRUTTURE OSPEDALIERE PUBBLICHE E NUOVO PIANO SANITARIO” affinché venga esclusa la realizzazione di nuovi ospedali, anche con il ricorso alla finanza di progetto, e in luoghi ritenuti inidonei dalle comunità, e affinché venga redatto un nuovo Piano sanitario partecipato, che preveda una diversa organizzazione delle strutture ospedaliere.

I sottoscrittori della seguente petizione, in luogo dell’art. 227 del trattato di funzionamento dell’Unione Europea,  dell’art. 50 della Costituzione della Repubblica Italiana, dell’art. 41 dello statuto della Regione Marche

ESPRIMONO FORTE PREOCCUPAZIONE PER

–          il mancato rinnovo del Piano Sanitario regionale (scaduto nel 2014) per il quale ancora non è stato avviato nessun percorso, e che ci si augura sia finalmente realizzato attraverso un processo partecipato a garanzia del diritto alla salute (Livelli essenziali di assistenza – LEA),

–          il progetto di riforma sanitaria che si sta portando avanti in questa Regione  senza il minimo ascolto della popolazione e dando continuità alle azioni già precedentemente avviate dalla vecchia giunta,  rendendo pertanto definitiva la trasformazione delle 13 strutture ospedaliere in strutture territoriali

–          l’avvenuto deposito, il 15 marzo 2016, in Regione Marche di un progetto per la costruzione di un Ospedale Unico da realizzarsi:

  1. nel sito di Fosso Sejore (sulla costa tra Fano e Pesaro) già dal 2012 ritenuto inidoneo da cittadini, associazioni e forze politiche in quanto zona fragile, vincolata, lontana dall’entroterra e poco accessibile anche da Fano e da Pesaro salvo costosi lavori di adeguamento della viabilità
  2. con il ricorso allo strumento della cosiddetta finanza di progetto che, se applicata alla realizzazione di un ospedale, prevede che l’azienda sanitaria ripaghi il contributo dei privati attraverso un canone annuo e la concessione esclusiva della fornitura di servizi non sanitari connessi all’ospedale, per un periodo medio di 25 anni. Tale tecnica ha già dimostrato di generare una spesa pubblica sproporzionata rispetto al costo della struttura ospedaliera e al valore dei servizi forniti ai cittadini che rischierebbero, a causa delle spese incomprimibili pattuite, un’ulteriore riduzione dei servizi sanitari (es. ospedale dell’Angelo di Mestre). Inoltre la Corte dei conti, Sezione Regionale del controllo per l’Emilia – Romagna, con Deliberazione n. 5/2012/PAR, ha affermato che restano escluse dalla finanza di progetto le opere la cui funzione sociale è assolutamente predominante.

VISTI

–          la possibile imminente valutazione da parte della Regione Marche del “pubblico interesse” del progetto presentato e in scadenza a giugno (90 giorni dall’avvenuto deposito)

–          la totale mancanza di un dibattito pubblico sulle possibili alternative

 sia all’attuale organizzazione delle strutture ospedaliere e sull’applicazione delle norme nazionali (in Umbria gli ospedali esistenti sono stati riorganizzati in presidi ospedalieriarticolati su più sedi in diversi comuni)

  1. sia alla realizzazione di nuove strutture ospedaliere rispetto alla ristrutturazione e adeguamento delle strutture esistenti

CHIEDONO UNITAMENTE

al Presidente della Regione Marche e ai consiglieri tutti, un immediato impegno volto a:

  1. avviare immediatamente un percorso partecipato per la redazione del nuovo Piano sanitario che  garantisca il diritto alla salute (Livelli essenziali di assistenza – LEA), e che preveda, sulla base di dati certi e analisi approfondite, una rete ospedaliera integrata con l’assistenza distrettuale e diffusa sul territorio,  che includa e potenzi tutte le strutture ospedaliere esistenti (Cagli, Fano, Fossombrone, Pergola, Pesaro, Sassocorvaro e Urbino)
  1. escludere l’attribuzione di interesse pubblico a qualsiasi progetto di edilizia sanitaria pubblica realizzato senza il consenso delle comunità coinvolte, e/o con il ricorso alla finanza di progetto, e/o localizzato in luoghi ritenuti inidonei dalle comunità quali il sito di Fosso Sejore per il nuovo complesso ospedaliero Marche nord, peraltro privo di uno studio comparativo completo tra l’ipotesi di realizzazione di una nuova struttura e la riorganizzazione delle strutture esistenti di Fano e di Pesaro.

PAOLO GRASSI

IN QUALITA’ DI COMPONENTE MEETUP PESARO URBINO

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