La Fano Grosseto rischia di asfaltare i paesaggi di Piero della Francesca

colline san LorenzoAttraversa tre regioni (Marche, Umbria e Toscana), cinque province (Pesaro Urbino, Perugia, Arezzo, Siena e Grosseto), passa per Urbino, Arezzo e Siena e si chiama la strada dei Due Mari perché unisce il Tirreno all’Adriatico.

Nata 53 anni fa, rimane tra le più assurde incompiute d’Italia e ha pure un  simbolo: la Galleria della Guinza tra Mercatello sul Metauro nelle Marche e San Giustino in Umbria.

Sei chilometri di strada che partono dalla campagna per finire nelle campagne. Che partono dal nulla per finire nel nulla. Addirittura la galleria stessa, oggi transennata perché luogo prediletto per Rave Party e per gare di motorino, con le nuove norme nate dalla tragedia del Monte Bianco del 1999 è già obsoleta. Mancano corsie in ogni senso di marcia e anche quelle d’emergenza.

E siccome non ci sono limiti al peggioramento, oggi questa strada vanta pure un altro nome. Questa volta lo si deve alle modifiche che per ragioni economiche sono state fatte al suo tracciato. La chiamano la “strada che  asfalta i paesaggi di Piero della Francesca” e mobilita una serie di comitati che con il Movimento Cinque Stelle hanno realizzato anche un video molto critico allegato a quest’articolo.

I numeri…

In sintesi la FanoGrosseto, l’E78 detta SGC ossia Strada di Grande Comunicazione, è lunga circa 270 km, si snoda soprattutto in Toscana (65%), poi nelle Marche (30%) infine in Umbria per il 5 %.

Fondamentale, rimanere ben consapevoli che questa strada si deve fare. Non necessariamente completa di sei corsie – perché basterebbe anche una strada a scorrimento veloce – ma rimane una priorità soprattutto per i cittadini della Valle del Metauro e dell’Alto Tevere, che pur di vederla completare affermano che “sarebbero disposti a pagare un pedaggio”. Insomma, il prezzo per non rimanere isolati. Il valico di Bocca Trabaria, a 1049 metri di altitudine, per raggiungere l’Umbria è troppo spesso problematico. Se non ci fossero quelle modifiche, come riassume Lara Ricciatti, parlamentare di Sinistra Ecologia Libertà, favorevole al completamento della Due Mari, che fanno “pagare al territorio un prezzo elevato, per l’incapacità di tutelare ambiente e ricchezze del paesaggio“.

La storia…

Il problema gira intorno alla galleria della Guinza. Inaugurata alla fine del 1990, a supporto della E78, secondo il tracciato concertato da Anas Spa e dalle singole amministrazioni locali interseca la E45 e il fondovalle del Metauro in provincia di Pesaro e Urbino.

Con il sistema dei lotti funzionali, ossia favorire la costruzione di pezzi di strada subito fruibili dai cittadini, di questa E78 sono stati  realizzati poco meno di 130 chilometri sui 270 totali e soprattutto in Toscana.

Nonostante si siano alternati una decina di governi, quel tratto intorno alla galleria della Guinza è rimasto un’opera isolata finché nel 2010 i sindaci marchigiani ed umbri, con il presidente della provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci in prima linea, si sono ribellati e, per riaprire la trattativa con Roma, sono andati perfino ad occupare la galleria. L’intento era quello di ottenere 900 milioni di euro per collegare la galleria alla E45 Orte-Ravenna. Progetto che Roma rifiutò di considerare.

A questo punto, si è riparlato di Project Financing. E anche concretamente. Per la Due Mari si è di fatto costituita un’associazione temporanea di imprese. Un’ATI con soci importanti: l’italiana Ansaldi, l’austriaca Strabag e la cooperativa CMC. Un’Ati che ha risposto alla manifestazione d’interesse con una dichiarazione d’interesse nell’attesa della gara internazionale d’appalto vera e propria. In sintesi, i privati costruiscono la strada, l’affittano allo Stato, prendono dal 2018 un contributo statale per 45 anni e percepiscono i proventi del pedaggio da chi usa la strada. Il che non esclude altri benefici, come un indennizzo se non si raggiunge un certo flusso di traffico o ricavi per costruire altre opere a servizio della E78.

Quello che però non piace…

Per vari gruppi politici e stakeholders, esistono vari problemi. Innanzitutto esisterebbe un problema creato dall’assenza di dati di flussi. Per il consigliere regionale umbro dell’Idv, Oliviero Dottorini,  tra i ricavi per i privati e i costi dell’opera c’è una sproporzione tale da pesare alla fine sui cittadini che supportano pedaggi e contributi statali.

Poi c’è il nuovo tracciato. Consentirebbe di diminuire i costi della strada a sei corsie da 4 miliardi di euro a 2 miliardi 900 milioni ma avrebbe un impatto ambientale negativissimo sull’Alto Tevere in Umbria e nella Piana di Asdrubale nelle Marche. Quel lembo di terra dove i romani sconfissero il fratello di Annibale  tra i comuni di Urbania e Fermignano.

Inoltre le sei corsie altererebbero definitivamente la veduta reale dei paesaggi dipinti da Piero della Francesca. Quelli che fanno da sfondo a quadri che sono veri e propri pilastri della Storia dell’Arte e del Rinascimento. Un paesaggio addirittura oggetto di percorsi turistici al centro della promozione della Regione Marche su importanti piazze internazionali.

Infine c’è una differenza d’impatto tra il vecchio progetto che prevede una serie di gallerie, tra cui una di 2,4 km che supera Mercatello e nasconde in qualche modo la strada, mentre il nuovo prevede una sola galleria di 800 metri e s’inserisce in mezzo alla vallata che attraversa con tutte le sue sei corsie. Secondo le associazioni a difesa dell’ambiente e del paesaggio addirittura il nuovo lotto non avrebbe ancora nemmeno la valutazione d’impatto ambientale.

Se poi si aggiunge che per il movimento Progetto Acqua, il nuovo percorso metterebbe a rischio la tutela delle acque del Metauro, c’è da chiedersi su quale progetto i sindaci dell’alta valle del Metauro andranno a discutere a Roma con l’Anas. http://www.civetta.tv/2016/06/10/100-milioni-la-fano-grosseto-430-milioni-programmati/

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

Due “cacciatrici di paesaggi”, Rosetta Borchia e Olivia Nesci, hanno individuato i paesaggi che fanno da sfondo ad alcune opere di Piero della Francesca. Per saperne di più:  http://www.cacciatricidipaesaggi.com/le-origini/

Interessante anche consultare: http://www.planum.net/per-imparare-ad-ascoltare

Scheda del video:

E78 FANO GROSSETO
Realizzato con la collaborazione di: Movimento 5 Stelle di Urbino (www.movimento5Stelleurbino.it, fb: Meetup Urbino); “Comitato Salva Valle del Metauro e Paesaggi di Piero” Associazione “Progetto Acqua” (www.progetto-acqua.it).

2 Commenti