Diamo una mano ed… un tablet all’autista dell’ambulanza

Furti 1La notizia è bella ma di per sé è preoccupante. L’amministrazione comunale di Fossombrone ha regalato un tablet con mappe sulle strade aggiornate al potes del 118 della sua città. “L’apparecchio – commenta in un comunicato ufficiale il sindaco – è stato donato dalla BBc Elettropompe ed è provvisto all’interno di un programma di dati cartografici dell’intero territorio comunale con tutte le vie aggiornate. Tale prodotto è stato realizzato e finanziato dal Comune di Fossombrone per agevolare l’identificazione dei percorsi da parte degli autisti deputati alla guida dei mezzi di soccorso, in seguito alla denominazione prima e ridenominazione poi, di parte del territorio. Il programma si è dimostrato di facile utilizzo ed è stato condiviso con la stazione Carabinieri e la Municipale in quanto permette in tempi rapidissimi l’esatta localizzazione della via e del numero civico richiesti. Tutto questo si è reso indispensabile in attesa che i dati, già trasmessi dall’ufficio lo scorso dicembre ai gestori delle reti mobili di navigazione, vengano aggiornati.”

Il che ci fa correre alle conclusioni che nell’entroterra rugoso, così caratteristico dell’Appennino umbro-marchigiano, la celerità dell’intervento del 118, dunque della squadra salvavita, dipende quasi in esclusiva dalle conoscenze personali dell’autista dell’ambulanza. Considerando che innanzitutto viviamo in regioni, le Marche e l’Umbria, che non fanno parte dei primi della classe nella gestione della segnaletica; in secondo luogo poi che la capillarità della rete mobile lascia sempre a desiderare ed infine, che non sempre il proprietario dello stabile si cura di identificare in modo palese e leggibile il proprio fabbricato, è facile auspicare che le amministrazioni con territori nelle zone montane non si faranno pregiudizi di copiare l’iniziativa fossombronese.

Véronique Angeletti@civetta.tv

Per approfondire…

a proposito di tonoponomastica per i numeri civici, le disposizioni  sono contenute nel DPR del 30 maggio 1989 n. 223, che recita all’art. 42:

  1. Le porte e gli altri accessi dall’area di circolazione all’interno dei fabbricati di qualsiasi genere devono essere provvisti di appositi numeri da indicarsi su targhe di materiale resistente.
  2. L’obbligo della numerazione si estende anche internamente ai fabbricati per gli accessi che immettono nelle abitazioni o in ambienti destinati all’esercizio di attività professionali, commerciali e simili.
  3. La numerazione degli accessi, sia esterni sia interni, deve essere effettuata in conformità alle norme stabilite dall’Istituto centrale di statistica in occasione dell’ultimo censimento generale della popolazione e alle successive eventuali determinazioni dell’Istituto stesso.

Il numero civico è quindi obbligatorio e per la sua produzione occorre riferirsi ai dati ISTAT

L’art. 43 sancisce che tali obblighi “devono essere adempiuti non appena ultimata la costruzione del fabbricato”, e “comunque prima che il fabbricato possa essere occupato, il proprietario deve presentare al Comune apposita domanda” su apposito modello dell’ISTAT per ottenere l’indicazione del numero civico (insieme al permesso di agibilità) e, se necessario, anche “la determinazione dei criteri per l’indicazione della numerazione interna da effettuarsi a cura del proprietario stesso”.

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