E se la F 1 diventasse di nuovo interessante ?

gilles_villeneuve67 anni di storia che riprenderanno tra qualche giorno con le presentazioni delle nuove vetture ed i primi test a Barcellona dal 27 febbraio. La Formula 1 del nuovo corso sta per riavviarsi, dopo tanta storia, tanta gloria, tanti eroi della velocità, tante pagine tristi, tanti momenti che sembrano… irripetibili.

Chi non è più un ragazzino non può dimenticare Jim Clark, Jackie Stewart, Graham Hill, Gilles Villeneuve, Ayrton Senna o la nidiata della dozzina di piloti italiani contemporaneamente nella F.1 degli anni ottanta-novanta. Non c’è dubbio che la trasmissione sulla pay TV e le cervellotiche regole che la infarciscono hanno fatto scappare tanti appassionati, storcere il naso ai puristi e a non far nemmeno avvicinare i giovani.

bernie_ecclestoneEppure segnali di rinnovamento non mancano: tanti addii eccellenti, dall‘iridato Nico Rosberg all’inglese Jenson Button, al manager Ron Dennis anima della McLaren per oltre tre decenni, dall’addio (rientrato) di Felipe Massa all’addio (vero) di Bernie Ecclestone, che dopo aver portato la F.1 verso audience planetarie, con tanti pro e contro, è stato accantonato dal nuovo proprietario della baracca, la società statunitense “Liberty Media”. Vedremo cosa sapranno fare di meglio rispetto a Bernie, sicuramente da lavorare molto sia sul fronte tecnico (semplificare le cervellotiche regole) che sul fronte logico come quello di assicurare vita eterna in F.1 a circuiti simbolo come quelli di Monza, Silverstone, Spa e il Nurburgring. Non si possono sacrificare circuiti dall’indubbia tradizione ai dollari facili provenienti dai siti esotici. Ci piace vedere le tribune piene dei circuiti (tipo quelle spettacolari di Hockenheim) e magari anche rispettare il principio intoccabile del Gran Premio di Germania che quest’anno non si capisce perché è stato eliminato dal calendario, malgrado il pilota ed il team campione in carica sventolino la bandiera giallorossonera. Però vedremo le gare in Bahrein, Azerbaijan, Singapore, Abu Dhabi, spesso con poche caratteristiche spettacolari e con le tribune deserte cosparse di pochi spettatori annoiati. Si corre di notte, con alettoni che offrono a comando meno resistenza aerodinamica per favorire dei sorpassi “dopati”, mescole diverse che si devono obbligatoriamente cambiare durante la gara, parchi chiusi assurdi, strategie che annoiano chiunque, sanzioni a raffica per chi osa qualcosa nei sorpassi dando spettacolo… Speriamo davvero che non sia solo il business a regolare d’ora in poi (dopo l’era-Bernie) le danze ed i piloti, cominciando dalle modifiche regolamentari appena introdotte che – speriamo – almeno possano interrompere le gare monologo griffate Mercedes…

during qualifying ahead of the British Formula One Grand Prix at Silverstone Circuit on July 5, 2014 in Northampton, United Kingdom.

Ma ci ricordiamo anche che quando era Michael Schumacher a scattare in testa ed a vincere con trenta secondi di vantaggio al volante della Rossa, a dir la verità non ci annoiavamo proprio… Quindi, speriamo che Rory Byrne sovrintenda bene lo staff progettuale di Maranello fino a farci sognare, che le gare diventino più combattute senza doping tecnici, che il circus non guardi solo il business ed il contenimento dei costi partorendo regole assurde (ma facendo scomparire ugualmente un team, come la fallita Manor), che torni un italiano in lizza prima o poi ed aspettiamo quindi fiduciosi la prima gara di Melbourne del 26 marzo prossimo! L’importante è innanzitutto non dover sperare in giornate di pioggia per creare interesse e spettacolo.

Altrimenti vogliamo indietro maggior dignità per il Mondiale Marche, la 24 ore di Le Mans, il Mondiale Turismo, il Mondiale Rally, le vecchie F.2 e F.3, tutte categorie soffocate dalla fame di dollari dell’era Ecclestone che ha fatto terra bruciata attorno a sé, per concentrare gli interessi in una categoria che ha invece perso di interesse.

A noi l’automobilismo piace tutto: è questo che apprezza il vero appassionato, come ad esempio le cronoscalate, ancora a misura d’uomo e di spettatori (sempre tanti) che possono vedere da vicino, parlare e farsi un selfie con i campioni che rischiano allo stesso modo, e forse di più, per lo sport che più amano. E in montagna tra l’altro l’Italia da corsa va alla grande…

Giuseppe Saluzzi@civetta.tv

Categorie correlate: