E’ l’ora di un progetto per l’Appennino : spostate le lancette dell’orologio della montagna

fonte avellana 1 frigerio sciapichetti traversiniSerra Sant’Abbondio – Giovedì 18 maggio, al Monastero di Fonte Avellana, sono state spostate le lancette dell’orologio della montagna. Quelle che segnano i progressi della “Carta di Fonte Avellana”. Indicando le ore 5.30, sono il simbolo dell’inizio del secondo giorno della carta ma per tutti i suoi firmatari è un vero e proprio manifesto. Per la Regione, le Unioni Montane, il mondo della cooperazione, le associazioni di categoria e sindacali a cui, dall’anno scorso, si sono aggiunti l’Assemblea legislativa delle Marche, l’Università di Urbino, il Consorzio di Bonifica, Legambiente e Banca Prossima, lo scatto dimostra che urge accelerare le politiche e le strategie per fare “dell’unica fabbrica impossibile a delocalizzare” commenta Dom Salvatore Frigerio, il monaco camaldolese che ideò la carta nel 1996, di nuovo il centro di sviluppo delle economie.

fonte avellana 2Nella verifica organizzata dal “Collegium Scriptorium Fontis Avellanae”  con il Consiglio regionale e l’assessorato alle politiche per la montagna e le aree interne nel convegno  “Il ventennale della carta di Fonte Avellana, è l’ora di un progetto per la montagna “ coordinatore il presidente Teodoro Bolognini – è emersa non solo l’urgenza di un progetto straordinario ma la necessità di far nascere un patto nazionale per lo sviluppo della montagna in grado di ottenere risposte veloci ed idonee ai particolarismi da parte del governo.

Un balzo che “il terremoto rende ancora più impellente” insiste l’assessore regionale alla montagna Angelo Sciapichetti. “Perché come la Carta di Avellana è stata precorritrice della strategia nazionale delle aree interne, la tragedia del terremoto deve trasformarsi in un’occasione di sviluppo con una strategia al fine di evitare lo spopolamento, garantire servizi, creare lavoro sfruttando la vocazione di quei territori, come l’agricoltura e il turismo. E sulla scia dell’area interna Appennino basso pesarese ed anconetano, dobbiamo accelerare quelle di Macerata ed Ascoli Piceno.”

fonte avellana 3Che la situazione sia grave lo conferma il calo demografico “dagli anni 50, del 50%, con punte del 70% in alcuni comuni nel nostro Appennino – insiste Gino Traversini, il presidente della commissione regionale per lo sviluppo economico – come in Umbria, nel Lazio od in Abruzzo. Calo che il sisma rischia di rendere ancora più drammatico con danni irreparabili al patrimonio paesaggistico, storico ambientale ovunque nelle Marche.”

Ma soprattutto l’orologio della montagna segna una serie di consapevolezze: che è l’ora di “mettersi all’ascolto delle vocazioni dei territori“; che tutto va affidato ad un unico soggetto, la regione; e che “va applicato il sistema di pagamento dei servizi ecosistemici ambientali e dunque remunerati l’ossigeno prodotto dalle foreste, il prelievo delle acque, la salvaguardia della biodiversità degli ecosistemi e delle qualità del paesaggio” – avverte Luca Lo Bianco di Fondazione Montagna Italia. Articolo specifico Servizi Ecosistemici

La nuova carta e il suo orologio sono stati consegnati al priore di Fonte Avellana, Gianni Giacomelli, Sono intervenuti i consiglieri regionali Piero Celani, Piergiorgio Fabbri, Federico Talè, Sandro Zaffiri e il presidente dell’UM Catria e Nerone, Francesco Passetti.

Véronique Angeletti@civetta.tv

Foto Maurizio Rillo Regione Marche

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