La chiesetta millenaria di Catobagli si arricchisce delle opere di Oliviero Santinelli

san pietro ginestrelle prima Catobagli - San Pietro Ginestrelle

Oliviero Santinelli CatobagliSassoferrato – Domenica 3 giugno, alle 10.30, Catobagli celebra il “Corpus Domini” nella chiesa millenaria di San Pietro di Agiglioni, chiamata San Pietro delle Ginestrelle, dove saranno benedette il bellissimo altare realizzato dall’ebenista-scultore Oliviero Santinelli di Capoggi.

Circondata da ginestre, austera e raccolta, la chiesetta deve il suo restauro a Enrico Alessandrelli, detto Ricuccio, che, caparbio tale quale ad Indiana Jones, si è impegnato a salvarla coinvolgendo da subito il GAAUM, il Gruppo Archeologico locale. Sono loro che hanno convinto il Comune, la Curia Vescovile e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche al restauro. Un restauro impeccabile legato a doppio filo alla professionalità e alla sensibilità dell’architetto Alessandra Pacheco che non solo ha guidato i lavori affinché nulla comprometti l’originale struttura ma ha avuto la cura di fare ripiantare ginestre e fa che, oggi, la chiesetta appare incastonata nel paesaggio e non più un edificio solitario in mezzo ai campi. Considerata dai storici come la più antica del territorio sassoferratese, “secondo una testimonianza popolare – scrive il  prof. Bruno Cenni – era lì che avveniva l’antico rituale dei Serpari per la festa di S. Antonio Abate”. Festa simile a quella che si svolge nella cittadina di Cocullo in Abruzzo, onde far capire che sotto terra non albergano solo le forze del male, ma forme di vita viventi diverse, che la società agraria ben conosceva e di cui non aveva paura, mentre erano temute da quella urbana.

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

Per approfondire la storia di quest’antica chiesa, https://it.wikipedia.org/wiki/Curtis_Accilionis