Un altare ricavato dalla quercia secolare che vigilava sulla Chiesetta delle Ginestrelle

Chiesa di San Pietro de Agiglioni detta delle Ginestrelle Sassoferrato Sassoferrato  – Sono venuti da molto vicino ma anche da molto lontano, i parrocchiani del comprensorio di Catobagli per la festa e la processione del Corpus Domini domenica 3 giugno nella chiesa di San Pietro de Agiglioni. Quella che tutti chiamano la chiesetta delle Ginestrelle per quel parterre giallo di fiori che tappezzano le sue scarpate. Il ritorno ad un rito ancestrale in un luogo di culto millenario che per merito dell’azione di appassionati di storia e della Soprintendenza è stato di recente restaurato. In presenza dei Templari cattolici d’Italia, è stato benedetto il nuovo altare realizzato e regalato dall’ebanista Oliviero Santinelli di Capoggi. Un Chiesa di San Pietro de Agiglioni detta delle Ginestrelle Sassoferrato manufatto straordinario perché ricavato dal tronco dell’imponente quercia “secca” che, poco lontana, da secoli vigilava sulla chiesa, punto di riferimento sicuramente per chi, nell’antichità, circolava sulla Protoflaminia, la frequentatissima strada umbro gallica che collegava i territori dell’entroterra con la città di Suasa e il mare Adriatico.

Véronique Angeletti@riproduzione riservata