Mentre domani la Regione vota il Piano Sanitario, la Montagne Marchigiana va verso gli Stati Generali

Ludovico Caverni e Gian Luca Carrabs, Ad di SvimSanità, infrastrutture, viabilità ma anche nuove politiche fiscale per attrarre residenti ed investitori. Tutto sembra convergere verso gli Stati generali della montagna marchigiana e già gira l’idea di convocarli  a marzo al Monastero di Fonte Avellana. Proprio lì dove dal 1996 si ragiona sugli Appennini non come una zona depressa ma come opportunità.

A suggerire di coagulare tutti i sindaci è stato, a dicembre scorso, Ludovico Caverni, primo cittadino di Serra Sant’Abbondio quando il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli convocò un’assemblea per discutere di un area vasta sanitaria montana. «In quella sede – spiega – ho suggerito di affrontare non solo la sanità ma tutti i problemi della nostra montagna e in un modo organico». Contigua a momenti politici importanti, il voto imminente del nuovo piano sanitario regionale e il rinnovo della giunta elettorale, la proposta attecchisce subito.

Soprattutto nell’anconetano. Recenti decisioni e prese di posizioni stanno di fatto coinvolgendo indirettamente la montagna pesarese. Il voto il 13 gennaio scorso in un consiglio comunale monotematico di Fabriano di un odg che chiede che sia «tutelata la salute dei cittadini delle zone montane dando pari opportunità nell’accesso ai servizi tenendo conto della  geomorfologia dei territori ma anche di vigilare affinché la riorganizzazione della sanità non obbedisca alla logica dei bilanci».

Poi il 27 gennaio, quando i circoli Pd dell’entroterra montano hanno proposto la nascita di una nuova area sanitaria umbra-marchigiana. I Democratici di Fabriano, Sassoferrato, Genga, Serra San Quirico, Cerreto d’Esi propongono un nuovo assetto geografico che abbina Fabriano e l’ospedale di Gubbio. L’obiettivo è duplice:  rilanciare in Regione un dibattito sulle aree interne con soluzioni sartoriali cucite sulle esigenze vere del territorio e provocare una nuova consapevolezza nei comuni della montagna. Propongono una specie di area vasta 6, un’azienda sanitaria interregionale montana sulle orme delle regioni Lombardia – Veneto – Emilia Romagna, che già stanno lavorando su un ospedale interregionale montano in accordo con il Ministero della sanità.

La visione del sindaco serrano è però più ampia. La sanità è solo un tema da affrontare via una legge speciale per la montagna che addirittura si estende a delle abilitazioni fiscali. «Un insieme di proposte – spiega – da discutere in vari tavoli tematici in una giornata dedicata alla montagna marchigiana e da concludere con un documento programmatico da fare firmare a chi si candida per le regionali affinché s’impegnino ad ottenere delle legge specifiche con coperture finanziarie».

Intanto un silenzio prudente avvolge la proposta del Pd dell’area vasta montana con l’Umbria. Ogni sindaco della fascia pesarese  valuta e fa i suoi calcoli. L’area avrebbe 4 ospedali di primo livello: Urbino, Pergola, Fabriano e Branca con un bacino d’utenza inferiore a quello richiesto dalle leggi nazionali attuali. Leggi a cui finora non è stato mai autorizzato una deroga.

Véronique Angeletti@civetta.tv