A Frontone un centro internazionale sul clima con la Regione, l’Università, Medit Silva e i monaci camaldolesi

Localizzazione degli eventi atmosferici estremi che hanno fatto vittime in Italia (111mm x 110mm) Fonte https://www.ednh.news/it/tag/cambiamento-climatico/

Localizzazione degli eventi atmosferici estremi che hanno fatto vittime in Italia (111mm x 110mm)
Fonte https://www.ednh.news/it/tag/cambiamento-climatico/

Frontone – Le Marche sfidano il cambiamento climatico. E lo fanno da un’area interna, defilata, marginale, dal massiccio del Catria. L’altro ieri, ad Ancona, a Palazzo Raffaello, la regione Marche ha siglato un’intesa con l’Università Carlo Bo di Urbino, la fondazione Medit Silva e i monaci camaldolesi di Fonte Avellana. I quattro partner hanno firmato un protocollo che istituisce un centro di ricerca d’interesse internazionale.

Si chiama Institute for Climate Change Solutions, acronimo ICCS, avrà sede presso la fondazione Medit Silva a Frontone ed è dedicato allo studio e alla caratterizzazione del sistema climatico, all’analisi delle sue dinamiche, degli effetti e impatti a scala globale e regionale del cambiamento sui sistemi territoriali, produttivi e in ambito socio-economico. Ma anche aiuterà a definire i piani di gestione territoriale per la salvaguardia, la valorizzazione e la fruizione sostenibile dell’ambiente, del paesaggio e della natura e lo sviluppo di scambi e di cooperazioni su progetti di ricerca con altre Istituzioni italiane e straniere.

«E’ un modello – commenta il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – che parte da una tradizione antichissima del codice forestale sulle regole per rispettare la natura, le foreste e l’ambiente. Lo abbiamo rinnovato nel mondo di oggi con soggetti istituzionali, religiosi, scientifici che insieme elaboreranno idee, ricerche, strategie con l’obiettivo di modificare il clima. E’ un grande obiettivo su un fondamentale problema. Qualche anno fa – incalza –  avevamo dubbi se i cambiamenti climatici fossero invenzioni o realtà, purtroppo oggi abbiamo delle certezze che lo sfruttamento eccessivo di alcune materie e le scelte incontrollate di sviluppo hanno inciso sul clima del nostro pianeta e che oggi dobbiamo porre rimedio. Pertanto con questo centro affrontiamo forti di radici antichissime i problemi di oggi».

Per Vilberto Stocchi, rettore dell’Università “Carlo Bo” di Urbino «E’ un impegno importante e  siamo pronti a fare la parte scientifica e a contribuire a creare un modello esemplare». Il centro inoltre potrà fare da supporto all’amministrazione regionale nella redazione dei programmi cofinanziati con le risorse Fesr e FSE nonché con il PSR (FEASR) per il prossimo periodo di programmazione 2021-2027. «Il che dimostra  – commenta il presidente di MeditSilva Osvaldo Lucciarini, fondazione che promuove studi e ricerche  sulla montagna appenninica, la foresta dell’area mediterranea, le proprietà collettive e gli usi civici – che da un’area montana a margine si possono affrontare tematiche planetarie».
Emozionato  il Priore, dom Gianni Giacomelli, che vede le Marche sempre più consapevoli dell’attualità del codice forestale dei monaci camaldolesi, una storia di studi e di tradizioni  lunga 856 anni.
Véronique Angeletti@civetta.tv