#AlluvioneSerraSant’AbbondioPetrara – 2 voragini, 4 famiglie sfollate, distrutto il percorso che porta alla Madonna del Grottone

Orgogliosa, la località Petrara di Serra Sant’Abbondio si divide tra Foce Bassa e Foce Alta. A Foce Bassa, ci si ricongiunge con la provinciale che collega Frontone a Serra Sant’Abbondio per fortuna, salvo qualche piccole frane, rimasta integra dopo l’alluvione e da Foce Alta parte un sentiero imbracciato che s’inoltre sulle pendici di Monte Roma e raggiunge una grotta dove è custodita una Madonnina ogni ultima domenica di luglio fulcro di una processione che mobilizza l’intero paese.

La voragine di Foce Alta

La voragine di Foce Alta

«Quel giovedì pomeriggio, sono andata in cantina – si ricorda Giuseppina Ricci – per verificare se avevo tutti gli ingredienti per preparare le castagnole. Il 16 settembre – precisa – a Serra, è la festa del Patrono, Sant’Abbondio. Ad un certo punto mi sono resa conto che il rumore era diverso. Non era quello della pioggia anche se era davvero molto violenta Mio marito si è accorto che le acque del Giombi, il ruscello che scorre nel paese, stava invadendo Petrara». Lungimirante, riesce a mettere in sicurezza una delle due macchina ma la seconda, quella nel garage, la nuova 500, non ci prova nemmeno. «La corrente – spiega Giuseppina – era troppo forte. Lui è salito al piano superiore per verificare le finestre e io sono rimasta per tenere il portone di casa». Il marito, ben consapevole della gravità della situazione, la esorta a questo punto a salire e a lasciare il piano terra. Giuseppina obbedisce e si scatena l’inferno. Racconta che tra il portone e le scale non ci sono più di tre metri e che il tempo di girarsi per raggiungere il primo scalino, già l’acqua gli era salita alla gola. La notte la passeranno ai piani alti.

La "periferia" di Petrara, a dieci giorni dell'alluvione

La “periferia” di Petrara, a dieci giorni dell’alluvione

All’alba, gli abitanti di Petrara si renderanno conto di quello che è successo. Il Giombi ha fatto scoppiare i tubi che incanalavano le sue acque sotto terra da Foce Alta a Foce Bassa. Sul suo passaggio ha creato due immense voragini nel cuore del paese e alle foce, distrutto orti e giardini, inondati piano terra, cantine, garage e box esterni. E mentre il ruscello s’impadroniva del paese, le piogge dirompenti hanno fatto franare un versante della montagna che ha sversato sul paese rocce e pietre.

Un garage invaso dal fango

Un garage invaso dal fango

A Petrara, il bilancio dell’alluvione finora sono 2 voragini, 4 famiglie fuori casa per verifiche di stabilità, diverse dimore danneggiate.

Voragine a Foce Bassa di Petrara

Voragine a Foce Bassa di Petrara

«Sono venuto da Milano – entra nel merito Nico Scalcucci – per ripulire la nostra seconda casa. Mi sta aiutando mio cugino Moreno. Potevo essere qui. L’anno scorso ho scelto di passare parte del mese di settembre a Petrara in smart working». Mostra il segno di oltre un metro lasciato sul muro della cucina. «La furia delle acque doveva essere davvero molto potente – osserva -se l’antica credenza che pesa talmente da voler almeno tre uomini per spostarla l’abbiamo trovata nell’altra stanza». Qui vige una solidarietà da manuale: molti residenti altrove ma di famiglie originarie di Petrara verranno i giorni a ridosso dell’alluvione per dare una mano.

Nico e Moreno Scalcucci

Nico e Moreno Scalcucci

Nico Scalcucci

Nico Scalcucci

Nella devastazione, il paese ha perso l’accesso alla Madonna del Grottone. Il bel sentiero imbrecciato che si snoda nel sottobosco per raggiungere il “Grottone”, dopo meno di trecento metri, non esiste più. Cancellato dalle acque. S’interrompe di netto poco dopo l’VIII postazione della Via Crucis, quello dove Gesù incontra le Pie Donne.

L'ultima postazione della Via Crucis prima del crollo del sentiero

L’ultima postazione della Via Crucis prima del crollo del sentiero

Bruno Galassi che abita lì dove nasce il percorso avverte chi passa che il sentiero non c’è più. Teme per la Madonnina custodita all’interno della Grotta.

Brujno Galassi

Bruno Galassi

Il luogo vanta una storia bella e coinvolgente. Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale,  la caverna fu il rifugio degli abitanti. Petrara si trova in linea d’aria a pochi chilometri di Bellisio Solfare, la raffineria dell’allora miniera di zolfo di Cabernardi. Lì dove gli americani causarono il 10 giugno 1944 una strage. http://www.sassoferrato.tv/zolfo-in-pillole/2015/06/10-giugno-1944-il-bombardamento-di-bellisio-solfare/

Finita la guerra venne abbandonata e la natura ne prese possesso. Nel 1988, un ragazzo la ritrovò nella selva e convinse il parroco con tutti gli abitanti a ripristinare il luogo.

Madonna del Grottone - foto del sito I Luoghi del Silenzio

Madonna del Grottone – foto del sito I Luoghi del Silenzio

Madonna del Grottone - foto del sito I Luoghi del Silenzio

Madonna del Grottone – foto del sito I Luoghi del Silenzio

Madonna del Grottone - foto del sito I Luoghi del Silenzio

Madonna del Grottone – foto del sito I Luoghi del Silenzio

Finita la guerra venne abbandonata e la natura ne prese possesso. Nel 1988, un ragazzo la ritrovò nella selva e convinse il parroco con tutti gli abitanti a ripristinare il luogo.

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