#alluvionemarche – Il Presidente delle Unioni Montane Marco Bussone: “Non vi lasceremo soli “

Giovedì 3 novembre,  Marco Bussone, il Presidente delle Unioni e Comuni montani (Uncem), ossia il Sindacato della Montagna, è stato nelle alte terre dell’anconetano e del pesarese in visita nei comuni montani alluvionati. Tre, le tappe istituzionali. L’ufficio del Sindaco Dario Perticaroli di Arcevia, quello del Sindaco di Cantiano, Alessandro Piccini e quello del Sindaco di Sassoferrato Maurizio Greci. Accompagnato dal Presidente dell’Um Esino Frasassi, Giancarlo Sagramola ha potuto constatare di persona la fragilità del nostro Appennino martoriato dalla tempesta perfetta nel fabrianese, a Cerreto d’Esi e nel territorio di Genga.

Arcevia - Marco Bussone con il Sindaco Perticaroli e il Presidente Um Esino Frasassi, Giancarlo Sagramola

Arcevia – Marco Bussone con il Sindaco Perticaroli e il Presidente Um Esino Frasassi, Giancarlo Sagramola

Sassoferrato con il Sindaco Maurizio Greci

Sassoferrato con il Sindaco Maurizio Greci

Cantiano - con il sindaco Alessandro Piccini

Cantiano – con il sindaco Alessandro Piccini

«Ho purtroppo negli occhi tanta devastazione – osserva Bussone -. I danni sono ingenti ed è stato colpito il patrimonio pubblico e privato. Nei luoghi dove ha imperversato l’alluvione e il dissesto idrogeologico si è paralizzata l’economia perché ripartono con grande difficoltà le attività artigianali ed industriali. Motivo per cui i lavori di somma urgenza da parte dei Comuni diventano segnali importanti per le comunità come lo sono gli aiuti immediati».

L'agriturismo "Il Mulino" a Monterosso Stazione

L’agriturismo “Il Mulino” a Monterosso Stazione

Uomo di montagna, Bussone affronta il disastro in un modo costruttivo. A breve termine: «Le risorse che sono qualche milione di euro non devono essere impegnate ma stanziate ai Comuni in modo che le amministrazioni possano attingere subito alle cifre di cui hanno bisogno».  A medio termine: «La catastrofe ci permette di costruire delle opportunità in particolare nella gestione del paesaggio, delle foreste. Ci si scorda che l’Italia è un paese forestale non solo un paese agricolo e dobbiamo azionare politiche ed economie di conseguenza. È necessario ripensare la legge forestale a favore di una migliore gestione dei comprensori montani. Come il manto erboso, le acque superficiali, un insieme di misure che compensano il cambiamento climatico e la fragilità idrogeologica di questi territori».

Alluvione - quello che rimane della strada che porta da Rotondo di Sassoferrato alle frazione di Doglio e Sementana (Fto Luca Marsili )

Alluvione – Quello che rimane della strada che porta da Rotondo di Sassoferrato alle frazione di Doglio e Sementana (Fto Luca Marsili )

Come “Sindacalista” dei Comuni montani, suggerisce di rivedere il sistema di allerta alla popolazione con il dipartimento della Protezione Civile per meglio tutelare i Sindaci e come “Presidente” dell’ente nazionale delle Unioni montane, conferma che «è fondamentale che l’associazione sia di supporto ai Sindaci anche dal punto di vista tecnico».

Uno dei tubo che incanalava il torrente Nevola sotto la SP48, strada scomparsa nel tratto dal km 5 al km 6

Uno dei tubo che incanalava il torrente Nevola sotto la SP48, strada scomparsa nel tratto dal km 3 al km 6

Infine, s’impegna a lavorare con il nuovo governo. «Le aree montane sono al centro di nuovi processi su cui investire delle risorse. Ci vogliono delle politiche specifiche sul dissesto idrogeologico che, come Ente, metteremo sul tavolo del Ministro dell’Ambiente (il piemontese Gilberto Pichetto Fratin, piemontese come Bussone nato a Torino nel 1985 ndr)   al corrente della mia visita qui nelle Marche. E’ altrettanto fondamentale non creare delle isole ma delle sinergie tra i territori, degli scambi tra le aree urbane e rurali che esistono come lo dimostra il futuro intervento sulle aree fluviali».

Véronique Angeletti

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