Riforma sanitaria: il 13 gennaio una manifestazione di protesta ad Ancona

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Cagli – Saranno centinaia i cittadini di Cagli e dei Comuni dell’Unione montana del Catria e Nerone, che si ritroveranno mercoledi 13 gennaio ad Ancona, per protestare contro la chiusura notturna del Punto di primo intervento e la trasformazione del nosocomio cagliese in ospedale di comunità, con la cancellazione dei posti letto di lungodegenza. La manifestazione, informa con una nota il “Comitato per la difesa dell’ospedale”, si terrà dalle ore 10 di fronte alla sede del Consiglio regionale. Proprio la mattina del 13 gennaio è infatti prevista la riunione della Commissione Sanità della Regione Marche, convocata per esprimere un parere, obbligatorio ma non vincolante, sulla contestata delibera di Giunta numero 1.183 del 22 dicembre 2015, che trasforma tredici strutture ospedaliere marchigiane in ospedali di comunità. Oltre a quello di Cagli, la riforma colpisce gli ospedali di Fossombrone, Sassocorvaro, Sassoferrato, Cingoli, Chiaravalle, Loreto, Recanati, Tolentino, Treia, Matelica, Montegiorgio, Sant’Elpidio a Mare. “Invitiamo i Sindaci, le forze politiche ed i cittadini di tutti i territori interessati dalla riforma sanitaria a partecipare alla manifestazione di Ancona” affermano il presidente del Comitato per la difesa dell’ospedale Sergio Castellucci ed il segretario Vincenzo Mei “per chiedere il ripristino del Punto di primo intervento nelle ore notturne ove non più previsto con l’annullamento immediato della determina dei dirigenti Asur, tra l’altro illegittima perché emessa in assenza del parere obbligatorio della Commissione Sanità. Chiediamo inoltre  il ritiro della delibera 1.183 del 22 dicembre che introduce gli ospedali di comunità, tornando alla situazione preesistente e riaprendo il confronto con i territori ed i Sindaci dei Comuni coinvolti, fino ad oggi scavalcati e tenuti all’oscuro delle decisioni regionali sulla sanità”. Un disagio che è trasversale alle forze politiche e coinvolge anche i partiti che sostengono Luca Ceriscioli in Regione. Due giorni fa si sono sospesi dal PD i Sindaci ed i presidenti dei circoli dell’Unione montana del Catria e Nerone protestando perché scavalcati e delegittimati di fonte ai cittadini ed agli elettori dell’entroterra, in seguito all’approvazione della contestata delibera. Un argomento spinoso quello che dovranno affrontare gli otto componenti della Commissione sanità del Consiglio regionale. Si tratta dei consiglieri del PD Fabrizio Volpini, Enzo Giancarli, Francesco Micucci e Federico Talè più Luca Marconi dell’UDC, in rappresentanza della maggioranza. Per la minoranza fanno parte della Commissione Elena Leonardi dei FDI, Marzia Malaigia per la Lega Nord e Romina Pergolesi del M5S. “Il Presidente Ceriscioli” concludono Castellucci e Mei “fa ancora in tempo a chiedere il rinvio della Commissione ad aprire il confronto con le istituzioni e le forze politiche locali, in coerenza con quanto affermato sia nella campagna elettorale per le primarie del suo partito, sia in quella per le elezioni regionali. In entrambe le occasioni si è presentato come il Sindaco delle Marche, promettendo più attenzione per i territori delle aree interne, in rottura con la politica sanitaria della precedente Amministrazione regionale. Invece non solo sta applicando la riforma sanitaria di Spacca ma l’ha addirittura peggiorata. Ci aspettiamo che il Ceriscioli Presidente dimostri coerenza con il Ceriscioli candidato”. Intanto la mattina di sabato 9 gennaio, per tenere alta l’attenzione , è prevista la presenza ad Urbino di numerosi cittadini di Cagli e dei Comuni limitrofi, in occasione della riunione dell’Area Vasta proprio sulla questione sanità.